martedì 28 febbraio 2012

Potrei...


Avrei un sacco di cose da raccontare. Potrei scrivere di come procede il corso d'inglese e di come sia buffo parlare di nuovo al telefono con la tua amica confrontandosi sui relativi esercizi svolti. Potrei parlare della frenesia e dell'adrenalina nell'organizzare un piccolo viaggio e di come cambi la prospettiva il doverlo fare in compagnia. Potrei parlare dell'e-mail che giace immobile tra le bozze da più di cinque giorni e che continuo a cancellare/modificare/riscrivere ossessivamente e di come non mi decida a pigiare il bottone invia. Potrei parlare del mio "masochismo" e della rinuncia a un mio quarto di giudizio, del mio labbro tumefatto e della mia bocca che ha visto tempi migliori, che poi la mia preoccupazione principale è quella che non potrei baciare come si deve ed è buffo perché chi vorrei baciare non è che sta poi proprio dietro l'angolo e poi tanto non succederebbe così facilmente, però so' scemo e mi ripeto che non si sa mai e bisogna essere sempre pronti! Potrei parlare di come il tempo mitighi i ricordi e in alcuni casi li stravolga in maniera paradossale e poi c'è chi si offende se si portano prove e fatti che dimostrano come la realtà sia stata tutta un'altra cosa. Potrei parlare di quanto sia patetico. Potrei parlare del come mi sia sentito per la prima volta a Casa, in un luogo che dista dalla mia vera casa ben 1.974 chilometri, sempre se google maps non mente, e di come continui a non sentirmi a Casa. Potrei parlare delle distorsioni visive della gente o delle strane sostanze che ingeriscono per partorire boiate che non stanno né in cielo e né in terra, anche quando si tratta di complimenti: secondo me hai perso come minimo 13 chili! Potere di una maglietta nera! Che poi mi vorresti dire che io sarei obeso??? Potrei parlare dell'essere incompleto, di quei pezzi che cerco di mettere a posto e che purtroppo mancano. Potrei parlare del terremoto che provoca una frase innocente e piena d'Amore come: «La mente è andata ad una sera di qualche anno fa, un piccolo tavolo apparecchiato per due con una grande foglia verde a fare da fondo e decorazione ai grandi piatti bianchi, e una miriade di piccoli cuori rossi sparsi nel tavolo. Mi pareva quasi di osservare la scena di un film, se non fosse per i due occhi chiari che mi guardavano amorevoli dall'altra parte del tavolo e mi hanno ricordato che anche quello è un frammento della mia vita ormai passato» che il tuo unico neurone superstite ha ricollegato e incasellato e che non riguarda te, ma sai chi riguarda con una probabilità che sfiora la certezza e a te viene il magone a pensarci. Potrei parlare di speranze che entrano ed escono dal coma vegetativo. Potrei parlare dell'abisso che esiste tra la realtà e tra come vorrei che in realtà fosse. Potrei parlare delle sorprese che la vita ti offre sottoforma di parole inaspettate e che non avrei mai immaginato che fossero dirette a me. Potrei parlare del fatto che non sono abbastanza duro con me stesso come un tempo, e invece dovrei esserlo. Potrei parlare di quanto sia dura l'assenza, la lontananza, di quanto mi pesi il silenzio e della faticaccia che faccio per non dare spazio alla mia impulsività perché so che potrebbe avere effetti non (s)graditi. Potrei parlare dei miei alti e dei mie bassi. Potrei parlare della soggettività delle paure e di come non mi capacito che la gente si preoccupi più del dolore fisico che non di quello dell'anima: un antibiotico, un analgesico e col primo sei a posto, ma per il secondo? Che fai? No, no, il primo si gestisce più o meno facilmente, il secondo è una tragedia. Potrei parlare del fatto che sabato è il compleanno di M. e che io invece sto facendo il count down per fine giugno per il compleanno di RdS: perché vorrei che fosse speciale così com'è speciale lui per me. Potrei parlare di quanto sia fuori di testa se ogni volta che c'è qualcosa di importante mi volti per cercarlo e invece giustamente c'è solo il nulla. Potrei parlare di tutte le volte che mi interrogo se sta bene, mi domando chissà che cosa sta facendo e se magari mi pensa un po'. Potrei parlare dei miei repentini sbalzi d'umore. Potrei parlare di quanto sia difficile e brutto guadarsi dentro con la voglia di fare un percorso verso la felicità. Potrei parlare dei viaggi degli altri, precisi ed efficienti come orologi svizzeri, e del mio che non vuole proprio saperne di decollare. Potrei parlare di tutto quello che mi avvelena il cuore, di quel sentirmi soffocato ed impotente, dell'amarezza che si annida nei mancati successi. Potrei parlare della paura di arrivare troppo tardi, di perdermi qualcosa lungo il tragitto, di non esserci, la paura di non essere in grado di renderlo felice. Potrei parlare di tutte quelle volte che mi sento soffocare, in apnea, chiuso in un telo, intrappolato in una vita che non è la mia, in un ruolo non mio. Potrei parlare di questo e di molto altro o più semplicemente potrei parlare del nulla come ho appena fatto e della goccia che scava il solco nell'anima mia.



Moving down the fuselage
toward the open door
catch you looking down outside
to see what lies ahead.

One by one
you watch them fall
fall through cloud.
One by one
you watch them fall
no idea where they're going
but down.

Where they've gone.
Where they've gone.

Watching as the sun goes down
I sit inside this plane
notice how the city lights
are like the nerves inside the brain

One by one
they're going out
you watch them dim.
One by one
you watch them fall
and wonder where they're falling to.

Peter Gabriel (The drop - Album: Up - Anno: 2002)

mercoledì 22 febbraio 2012

I consigli fetish di facebook


Secondo me nel sesso valgono solo due regole: essere maggiorenni (dove per maggiorenni intendo di testa, quindi ovvio che si deve fare sempre sesso sicuro) ed essere consenzienti; detto ciò ognuno è libero di fare quello che più gli aggrada lasciando libera la fantasia. Per quanto mi riguarda ho il difetto o il pregio, a seconda dei punti di vista, di non riuscire a scindere sesso e amore; da cui si deduce che la mia vita sessuale nell'arco degli ultimi due lustri è tale e quale alla linea retta dell'encefalogramma piatto del sostenitore aficionado del precedente premier italiano. Detto ciò, nella vana speranza che mi svegli (se aspetta e spera che il desiderio si avvera!) arriva in mio soccorso facebook: propinandomi, da una settimana a questa parte, pubblicità dedicate al magico mondo del fetish, quello leather, escort, siti per incontri, sexy shop, circoli privé, oggettistica varia per allietare le mie serate e non solo quelle e oggettistica per migliorare le mie prestazioni. 

A prova di ciò riporto solo le pubblicità più edulcorate perché nonostante tutto son pur sempre un Principe, sgarrupato, ma sempre Principe:
Ora, a parte il fatto che nessuna si è mai lamentata delle mie dimensioni (i masculi mancano ancora all'appello e quindi non so e io mi accontenterei di essere solo di RdS, sì, lo so che sono motematico), non bazzicando allo stato attuale né il mondo fetish e né siti di incontro et similia, né avendo bisogno di un sexy shop perché sono in astinenza volontaria (dite che se continua così ridivento vergine? Di certo chi mi capiterà a tiro, spero RdS, come minimo me lo consumo), qualcuno può spiegarmi perché facebook con le sue pubblicità (in teoria adatte al sottoscritto) mi propone tutto ciò? A che pro? Che poi da un sexy shop al massimo potrei comprarmi quei guanti di pelle (o ecopelle) che in genere usano gli amanti del leather, quelli neri tutti belli attillati, ma mica per farci chissà che cosa: uscirci e al massimo da usare se volessi intraprendere la carriera del serial killer, perché nella vita non si sa mai. Comunque, quasi quasi incomincio a rimpiangere la pubblicità del test di gravidanza che non sia mai a mia insaputa dovessi rimanere incinto visto che ad una vergine successe la stessa cosa e poi c'hanno fatto pure una religione.

Detto tra noi, probabilmente scoppierei a ridere a crepapelle se Colton Ford o RdS mi si presentassero così:

Come colonna sonora ero indeciso tra Human Nature del 1995 di Madonna, tratto dall'album Bedtime Stories:


e tra Outside del 1998 di George Michael, inedito uscito con il suo Ladies & Gentlemen - The Best of George Michael, raccolta dei suoi più grandi successi:


martedì 21 febbraio 2012

Il non post di carnevale


Avrei voluto scrivere un post legato al Carnevale, un mix di ricordi tra pericoli scampati, paure, scelte sbagliate nei giorni dispari che nei giorni pari diventano giuste... insomma volevo scrivere un post piuttosto intimo e dal sapore agrodolce, col dolce ridotto all'osso. Ma si sa: più cerco di organizzare al meglio il mio tempo e più mi ritrovo a non fare una beata mazza di quello che avevo prefissato per non dire che mi ritrovo a fare tutto l'opposto. Quello che sta per finire è stato uno di quei giorni lunghi che sembrano non voler terminare mai, uno di quelli in cui guardi ossessivamente l'orologio sperando che le lancette si siano spostate per magia in avanti di parecchie ore e invece con tuo vivo disappunto noti che non è passato neanche un minuto. Oggi è stato un giorno di quelli pesanti in cui pensi molto, in cui colleghi parole e azioni distanti temporalmente anni luce tra loro ma che in fin dei conti sono strettamente connessi. Oggi è stato uno di quei giorni in cui avresti volentieri dato libero sfogo, passatemi il francesismo, a vaffanculi a raffica, schiaffi, cazzotti e calcinculo ma che poi per quieto vivere ti ritrovi a stringere i denti in un sorriso che più finto non si può, i crampi allo stomaco per il nervosismo che non fanno che peggiorare la situazione, la carotide pulsante che ti auguri non esploda da un momento all'altro perché signora mia, come sono difficili le macchie di sangue da mandar via! Ogni scusa è buona per andare a prendere una boccata d'aria sperando che di colpo e per magia ti si abbassi l'udito e la vista o che comunque avvenga un bel resettaggio della memoria recente. Purtroppo, in questi casi l'udito, la vista e la memoria funzionano perfettamente, anche troppo, e ti ritrovi, dopo aver sguazzato nella melma per gran parte della giornata, per forza di causa maggiore, a condividere lo stress e le incazzature al posto di un quattro chiacchere spensierate, pizza e film tutti insieme appassionatamente. E mi girano che non immaginate neanche quanto, soprattutto per le mancate quattro chiacchere spensierate. Ora, c'era bisogno di arrabbiarsi così? Probabilmente no. C'era bisogno di tutto questo inutile stress? Assolutamente no. C'era bisogno di ingigantire le cose? Ovvio che no. C'era il bisogno di critiche/consigli/massime di vita non richiesti? No. 
Uno gli amici se li sceglie, la famiglia ma soprattutto i parenti no e sono questi ultimi che non tollero soprattutto quando mi fanno sentire sbagliato e non lo sono, ma lì col tempo ho perfezionato le mie armi. Invece, quello che forse più mi ha fatto male sono stati quegli occhi a raggi ics volti ad analizzare ogni boccone che oltrepassava la mia bocca, quel soppesare il cibo che ingoiavo, quel contare il tempo che impiegavo a masticare: troppo lento! troppo "schizzinoso"! troppo magro! troppo grasso! e boh! Non ricordo: ero troppo impegnato a tenere a bada la nausea, a non vomitare, a cercare di aprire lo stomaco, a cercare di essere normale. È stato come ritornare indietro nel buco nero, di un passato che pensavo di essere riuscito a chiudermi alle spalle, una sensazione così sgradevole che non ricordavo da anni.

Ps: il post sul carnevale son più di due anni che tento di scriverlo invano, ma mi sa che lo scrivo quest'anno e ve lo riciclo per l'anno prossimo.

giovedì 16 febbraio 2012

Rome wasn't built in a day


Oggi dopo un bel po' di tempo mi sono ritrovato tra i banchi di scuola perché ho iniziato il famosissimo corso di inglese di preparazione per il pet. È stata una strana sensazione: all'inizio mi è sembrato un grosso passo indietro, poi ho realizzato che in fondo tra università, danza, corsi vari e concorsi credo che bene o male non mi fermo con lo studio dalla prima elementare. Ciò che mi preme di più è capire quanto effettivamente quest'altro pezzo di carta mi possa aiutare nel trovare un lavoro dignitoso (ossia con un contratto regolare, svolgendo attività lecite e con un'equa retribuzione). Ormai sono tanto così (avvicina il pollice e l'indice lasciando la distanza di mezzo centimetro) dal diventare un compulsivo-impulsivo collezionista di attestati e se continua così potrei anche diventare come la masterizzata Ilenia:

Avrei voluto un professore come quello della foto in apertura del post, in realtà ho una professoressa sconosciuta (perché non s'è presentata) madrelingua che un po' mi dava sui nervi perché non riusciva a completare un discorso in inglese senza piazzarci su un paio di parole in italiano. Il resto della classe è quasi una completa mortificazione dei miei ormoni, con il podio occupato da tre/quattro ragazzi, maggiorenni da un bel po', con un'acne pazzesca! Già ieri sera il mio ormone si era suicidato a causa dei mutandoni della nonna, grigio topo, dell'unico uomo brizzolato bono che frequenta la mia palestra, in pratica basta veramente poco per uccidere un sogno erotico. Non mi resta che sperare di migliorare il mio inglese, ma visto le premesse ne dubito, ma mi affido alla mia buona volontà e alla mia voglia di realizzare il mio piccolo sogno nel cassetto che ormai in tutto il web conoscono. Ci vuole pazienza e tempo anche se io scalpito da un po' perché vorrei che fosse già ora quel tempo, ma come si dice Roma non fu costruita in un giorno.


You and me we're meant to be
Walking free in harmony
One fine day we' ll fly away
Don' t you know that Rome wasn' t built in a day

In this day and age it's so easy to stress
'Cause people are strange and you can never second guess
In order to love child we got to be strong
I'm caught in the crossfire why can't we get along

Cause you and me we're meant to be
Walking free in harmony
One fine day we' ll fly away
Don' t you know that Rome wasn' t built in a day

I'm having a daydream, we're getting somewhere
I'm kissing your lips and running fingers through your hair
I'm as nervous as you 'bout making it right
Though we know we were wrong, we can' t give up the fight
Oh no

Cause you and me we're meant to be
Walking free in harmony
One fine day we' ll run away
Don' t you know that Rome wasn' t built in a day

You and me we're meant to be
Walking free in harmony
One fine day we' ll fly away
Don' t you know that Rome wasn' t built in a day

You and me (you and me) we're meant to be (meant to be)
Walking free (walking free) in harmony (in harmony)
One fine day (one fine day) we' ll ran away (we gonna ran away, we gonna ran away)
Don' t you know that Rome wasn' t built in a day

You and me (you and me) we're meant to be (meant to be)
Walking free (walking free) in harmony (in harmony)
One fine day (one fine day) we' ll fly away (we gonna ran away, we gonna ran away)
Don' t you know that Rome wasn' t built in a day

Morcheeba (Rome wasn't built in a day - Album: Fragments of Freedom - Anno: 2000)

Ps: ho amato follemente la coreografia di questa canzone dei Morcheeba e il post mi è venuto una schifezza! =)

mercoledì 15 febbraio 2012

The day after tomorrow


Sottotitolo: I never get any valentines.

Sottofondo musicale a scelta tra:

1)  Il valzer dei fiocchi di neve di Pëtr Il'ič Čajkovskij tratto dal suo Schiaccianoci nella raffinata versione coreografica di Rudolf Nureyev con la compagnia dell'Opéra di Parigi (in questo caso è anche da vedere).


2) Il passo silenzioso della neve di Valentina Giovagnini.


3) Un giorno disumano di Gianna Nannini.


4) Neve di Mina.


5) Aria di Neve di Sergio Endrigo.


Scelto il sottofondo musicale? Bene! Ora prendete un pallottoliere e siete pronti al riassunto del mio giorno di san Valentino, contiamo insieme: zero sono i bigliettini ricevuti, zero sono le lettere ricevute, zero sono le e-mail ricevute, zero sono gli sms ricevuti, zero sono le telefonate ricevute, zero sono... quello che vi pare tanto il risultato non cambia perché rimane zero. Nonostante sperassi in almeno un segnale di fumo, neanche quello c'è stato ed ho gettato la spugna a mezzanotte ed un minuto. Si vede che avrà avuto i suoi buoni motivi. Ma va bene così, almeno la tradizione del nulla è stata rispettata anche quest'anno e il prossimo non può andare peggio di quelli precedenti dato che come si può fare concorrenza al nulla? Sono straconvinto che tutti quelli che provino astio nei confronti di san Valentino sono riconducibili a quattro categorie: gli sfigati travestiti da anticonformisti, i peggiori di tutti, non avendo nessuno con cui festeggiare ripetono alla nausea che è una festa commerciale e blablabla; i don Giovanni perché se tenere il piede in più scarpe occorre molta pianificazione per non incorrere in errori nell'arco della settimana provateci in un sol giorno: c'è da uscire letteralmente fuori di testa! Poi ci sono i delusi, coloro che hanno avuto una mazzata così forte che lo salterebbero a piè pari e come dargli torto; infine i lavoratori che per permettere agli altri di goderselo lavorano per loro.

L'unica cosa di diverso nel san Valentino di quest'anno è che al terzo tentativo ha nevicato sul "serio" (5 centimetri, ma nei dintorni si è arrivato a 10-15-20 e più centimetri). Non è la neve la notizia di per sé, più che altro il fatto che scherzando ho lanciato un anatema col sorriso dicendo che sarei felice se nevicasse dalle 13 in poi in modo tale che nessun altro festeggi san Valentino visto che io non posso festeggiarlo (e mi salta pure la lezione di step, la mia oretta di libertà in cui sfanculo tutto e tutti e cosa più importante anniento i pensieri cattivi). Ecco, alle 13 ha iniziato a nevicare sul serio tant'è che hanno chiuso anche l'università, certo mia sorella mi ha odiato per un po', ma ciò che più mi ha fatto impressione è vedere innevati i mandorli in fiore:


Quello in alto a sinistra non si direbbe ma è un mandorlo in fiore del Regno, visibile da Palazzo mentre nevica da due ore, la foto è pessima perché sono un pessimo fotografo senza macchina, apprezzate lo sforzo. Non sono un grande fan della neve. Penso che una settimana bianca sia insieme alla crociera una forma di tortura perversa travestita da vacanza, che ci sarà di bello in entrambi ancora non lo so; certo con il mio piccolo Raggio di Sole andrei anche all'inferno e lo troveri un posticino delizioso giusto solo perché c'è lui con me. Mi si dice che tutto ciò sia normale perché sono gli effetti collaterali delle farfalle nello stomaco, ma boh! Sarà!
Oggi la neve si sta già sciogliendo e il passo silenzioso della neve ha lasciato posto al rumore dell'acqua che scivola via. Ed io? Ho l'umore del day after,  sottosopra, del giorno tanto atteso e già passato, tanto amato e tanto odiato.

martedì 14 febbraio 2012

Buon san Valentino mio piccolo Raggio di Sole!


Forse non leggerai mai questo post ma ci tenevo lo stesso ad augurarti un buon san Valentino. Sono un po' a corto di parole perché non è un bel periodo, ma ciò non significa che ho smesso di pensarti o peggio ancora di amarti perché sei la cosa più bella che mi sia capitata in questi ultimi anni. Perdonami se risulto stucchevole o peggio ancora infantile, avrei preferito esserci e dimostrarti tutto quello che provo per Te, ma purtroppo non ci sono riuscito e per questo mio insuccesso mi dolgo molto, perdonami. Mi sono arrovellato il cervello fino all'ultimo cercando una sorpresa che potesse in qualche modo sopperire alla mia assenza, a questa mia mancanza ma niente mi è sembrato adatto alla ricorrenza e al mostrarti cosa rappresenti Tu per me. Allora ci provo io, anche se non sono molto bravo in queste cose e ora, in queste condizioni, meno che mai. Sai perché ti chiamo il mio piccolo Raggio di Sole? Perché sei bello come il sole ed hai la capacità di riscaldarmi il cuore, di illuminarmi, di rasserenarmi ed hai quello strano modo di rendermi felice, anche quando mi fai incazzare e vorrei mandarti tranquillamente a quel paese. Mi infondi sicurezza e con Te posso essere completamente me stesso senza dovermi vergognare della mia goffagine, della mia inesperienza, delle mie insicurezze. Mi piaci perché oltre ad essere bello da togliere il fiato, hai una ricchezza interiore ed un tuo mondo così vasto, così complesso e allo stesso tempo bello e affascinante. Mi piaci perché sei capace di tirare fuori il meglio di me. Mi piaci per la tua semplicità e per il tuo coraggio. Mi piacciono la tua forza e le tue fragilità. Mi piaci per i tuoi pregi e per i tuoi difetti che non mancano, ma i tuoi pregi sono così tanti da oscurare i difetti. Mi piaci per la tua umanità, per la tua timidezza, il tuo candore e la tua purezza d'animo. Mi piace il tuo essere genuino e snob senza puzza sotto al naso. Mi piace la tua loquacità, un po' meno i tuoi silenzi che sto disperatamente cercando di comprendere e non è per niente semplice. Mi piaci perché mi fai ridere e mi metti di buon umore. Mi piaci perché se cado so che mi prendi al volo e ci sei. Mi piaci perché in un certo qual senso siamo uguali e per questo credo che tu sia l'altra metà della mela, l'altra metà del mio cielo. 


 Oh, come on, come on, come on, come on!

Didn’t I make you feel like you were the only man —yeah!
Didn’t I give you nearly everything that a woman possibly can ?
Honey, you know I did!
And each time I tell myself that I, well I think I’ve had enough,
But I’m gonna show you, baby, that a woman can be tough.

I want you to come on, come on, come on, come on and take it,
Take it!
Take another little piece of my heart now, baby!
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart now, darling, yeah, yeah, yeah.
Oh, oh, have a!
Have another little piece of my heart now, baby,
You know you got it if it makes you feel good,
Oh, yes indeed.

You’re out on the streets looking good,
And baby deep down in your heart I guess you know that it ain’t right,
Never, never, never, never, never, never hear me when I cry at night,
Babe, I cry all the time!
And each time I tell myself that I, well I can’t stand the pain,
But when you hold me in your arms, I’ll sing it once again.

I’ll say come on, come on, come on, come on and take it!
Take it!
Take another little piece of my heart now, baby.
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart now, darling, yeah,
Oh, oh, have a!
Have another little piece of my heart now, baby,
You know you got it, child, if it makes you feel good.

I need you to come on, come on, come on, come on and take it,
Take it!
Take another little piece of my heart now, baby!
oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart, now darling, yeah, c’mon now.
oh, oh, have a
Have another little piece of my heart now, baby.
You know you got it —whoahhhhh!!

Take it!
Take it! Take another little piece of my heart now, baby,
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart, now darling, yeah, yeah, yeah, yeah,
Oh, oh, have a
Have another little piece of my heart now, baby, hey,
You know you got it, child, if it makes you feel good.
 

Prendo a prestito la voce e le parole di Janis Joplin in Piece of My Heart, per invitarti a prendere non solo un pezzo del mio cuore ma tutto il resto, in fondo il mio cuore e la mia anima ce l'hai già. So che probabilmente non sono quello che cerchi, che non mi desideri, che non sono nei tuoi pensieri e che forse ricado nella casistica di "incidente di percorso" perché mi sono innamorato di Te. Ma vorrei che ti fermassi un attimo e mi guardassi negli occhi perché credo di essere Io quello che cerchi, quello giusto per Te. So che ci sono tante cose che non vanno e che allo stato attuale non funzionano. Hai ragione ne abbiamo parlato già e non posso che essere d'accordo con Te. Vorrei però che non chiudessi il tuo cuore, di lasciarmi uno spiraglio per entrare perché ti assicuro che insieme potremmo essere molto felici. Ce la sto mettendo tutta per riuscire ad abbattere ogni distanza fisica tra di noi, ma se incominciamo ad alimentare la distanza tra i nostri cuori non serve essere gomito a gomito perché non funzionerebbe. Vorrei che avessi più fiducia in me. Vorrei soprattutto la tua felicità e la tua serenità: entrambe sono la mia priorità. So che non sono perfetto e che probabilmente meriteresti qualcuno migliore di me, ma credimi quando ti dico che ti amo sul serio: per me vieni prima di tutto, sei quell'input che non mi fa gettare la spugna e che mi fa credere all'Amore e alla sua esistenza. Ahimè come un Raggio di Sole, non riesco ad afferrarti e a farti mio. Non so come andrà a finire tra di Noi, non so neanche cosa sono Io per Te, ma so solo che la mia vita è più bella se Tu sei accanto a Me. Ecco, mi piacerebbe rendere la tua vita più bella standoti accanto. 

Questo san Valentino lo passerò per l'ennesima volta da solo, né credo che riceverò qualche risposta o qualche sorpresa. Mi dispiace solo il non riuscire a fare di più, il non esserci sempre, il non fare abbastanza per Te, per Me, per Noi. Cerca di essere felice piccolo mio, quando arriverò saremo in due ad essere più felici insieme. Tieni duro, Amore mio.
Termino questo mio goffo omaggio per Te, che mi auguro non ti faccia rattristare ma  che ti riempia il cuore e l'animo di gioia e disperanza, con una delle canzoni d'amore più belle di tutti i tempi di Vinicio Capossela, Ovunque proteggi, con la speranza che io possa essere presto il tuo compagno di vita nei giorni belli e in quelli brutti, nella gioia e nel dolore, per sempre.


Non dormo, ho gli occhi aperti per te.
Guardo fuori e guardo intorno.
Com'è gonfia la strada
di polvere e vento nel viale del ritorno...

Quando arrivi, quando verrai per me
guarda l'angolo del cielo
dov'è scritto il tuo nome,
è scritto nel ferro
nel cerchio di un anello...

E ancora mi innamora
e mi fa sospirare così.
Adesso e per quando tornerà l'incanto.

E se mi trovi stanco,
e se mi trovi spento,
se il meglio è già venuto
e non ho saputo
tenerlo dentro me.

I vecchi già lo sanno il perché,
e anche gli alberghi tristi,
che il troppo è per poco e non basta ancora
ed è una volta sola.

E ancora proteggi la grazia del mio cuore
adesso e per quando tornerà l'incanto.
L'incanto di te...
di te vicino a me.

Ho sassi nelle scarpe
e polvere sul cuore,
freddo nel sole
e non bastan le parole.

Mi spiace se ho peccato,
mi spiace se ho sbagliato.
Se non ci sono stato,
se non sono tornato.

Ma ancora proteggi la grazia del mio cuore,
adesso e per quando tornerà il tempo...
Il tempo per partire,
il tempo di restare,
il tempo di lasciare,
il tempo di abbracciare.

In ricchezza e in fortuna,
in pena e in povertà,
nella gioia e nel clamore,
nel lutto e nel dolore,
nel freddo e nel sole,
nel sonno e nell'amore.

Ovunque proteggi la grazia del mio cuore.
Ovunque proteggi la grazia del tuo cuore.

Ovunque proteggi, proteggimi nel male.
Ovunque proteggi la grazie del tuo cuore.

lunedì 13 febbraio 2012

Arzigogolo le mie tribolazioni dicendole alla luna


Tutto è iniziato da una quisquilia e pure ci sono rimasto malissimo. È bastato poco e si è aperta una falla nel mio mondo, nel mio status quo di mondo che credevo fosse in  "perfetto" equilibrio. È stato come se affondassi sempre più giù nelle fredde acque dell'oceano. È stato come svegliarsi e guardarsi in uno specchio per la prima volta con nuovi occhi: un terremoto devastante. È sempre duro realizzare che tutto ciò che ti sei preventivato mesi e mesi fa non è stato raggiunto neanche in parte perché nonostante tutto è come se fossi rimasto al nastro di partenza. È straziante dover allungare i termini ultimi delle scadenze che ti sei imposto perché non sei stato capace e perché hai peccato di superbia e presunzione pensando di essere in gamba un po' più degli altri e invece sei messo soltanto molto peggio ed i fatti lo dimostrano. E blablabla sarà colpa della crisi, sarà colpa dello spread, sarà colpa delle banche, sarà colpa di Qui Quo e Qua e 'sti cazzi, no, eh? Mi fermo a pensare e toh è più di un anno e sono sempre al punto di partenza, anzi ad essere pignoli ho fatto solo qualche metro zoppicando. Ho amato, ho sorriso, ho lottato, ho pianto, mi sono arreso, mi sono reinventato, ho provato ad andare avanti, ho provato a morire un po' per poter vivere e mi sono perso. Stavo per rinunciare ad amare perché essere uno stronzo acido distruttivo è una corazza bella dura da scalfire, poi per caso la provvidenza, o chi per lei, si è manifestata tramite telefonata (22 luglio e chi se lo scorda!) ed ho capito che stavo per fare una cazzata perché io non voglio essere quello lì, perché non mi vergogno di amare e perché io ce l'ho un sogno tutto mio. È piccolino, è semplice, è genuino, è vero ed è  tutto Mio! Allora ho incominciato a progettare e a programmare, ad andare avanti per la mia strada dandomi dei tempi e degli obiettivi da raggiungere. Ho incominciato a lavorare su me stesso, investendo sulle mie capacità. Quando mi sentivo giù stringevo i denti perché poi tutto sarebbe passato. Stringi oggi, stringi domani, incidenti qui e là, arrancavo ma ci provavo. Sono a pochi giorni dalla data che mi ero prefissato e per quanti sforzi abbia fatto non è cambiato niente. Cazzo è da marzo che ci provo e dal 22 luglio che non faccio altro che provarci. 
Sto cercando di avvicinarmi a RdS per vedere se può funzionare tra di noi, conto questi maledetti 1.141 chilometri ogni stramaledetto giorno, sperando giorno dopo giorno di contarne qualcuno in meno perché mi sono avvicinato un po', ma finora tutti i miei sforzi risultano vani. Non so che fare, se non continuare. Ma poi c'è quella quisquilia e ci sto da cani. Non dovrebbe essere così, anche perché è una cazzata e non mi riguarda (almeno direttamente). Mi distrugge l'idea che mi sto perdendo qualcosa. 
Giovedì inizio un corso d'inglese per il pet, dovrei iniziarne uno per il delf b2 (in Culonia e non so manco come arrivarci riducendo all'osso le spese), magari mi aiuteranno a trovare più facilmente lavoro e mi terranno impegnati fino a giugno. I concorsi che sto preparando continuano ad essere rinviati. Nessuno mi richiama o mi risponde, ormai non conto più i curricula che ho inviato e consegnato a mano, oltre ai vari form che ho compilato. Fino a giugno sono “legato” qui e mi sembra un'eternità. Un'eternità di vita non vissuta, di baci negati, di abbracci inesistenti, di sogni sbiaditi da fare in due. Quasi quasi mi pento di aver rifiutato un lavoro in un call center per vendere dei fantomatici corsi di formazione di informatica (utili come masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica) ad altri disgraziati come me, ma se avessi accettato non avrei mai più potuto guardarmi allo specchio. I call center e il rappresentante porta a porta non fanno per me, perché non ho la faccia tosta di “ingannare” la gente spacciando il mio intervento come provvidenziale nei loro confronti. Cazzo ma sono finiti i lavori? Preferirei lavare cessi piuttosto che finire in un call center o a fare il rappresentante porta a porta. Ma poi chi diavolo si compra del vino di dubbia qualità in una zona in cui si ha almeno un parente che ha una vigna? 

Tra un po' di giorni è san Valentino, mi sarebbe piaciuto fargli una bella sorpresa: pensavo di esserci.  Invece, peggio del casotto che ho fatto al suo compleanno, perché sono pure un bugiardo e uno spergiuro visto che non ci sarò. Complimenti a me! Un altro bell'insuccesso da aggiungere agli altri. Speravo che questa volta sarebbe stato diverso perché l'avremmo passato insieme e invece mi sento un fallito perché non ho mantenuto le promesse: quella che ho fatto a me e quella che ho fatto a lui. So che lui probabilmente l'avrà dimenticata o l'avrà presa come delle parole gettate al vento tanto per, invece io ho pesato parola per parola quanto ho affermato e me le sono tatuate nell'animo per non dimenticarle. A me fa male. Fa male il non riuscirci e il non esserci riuscito. Fa male sentirmi un fallito perché è questo che sono, dato i fatti. Fa male sapere che non ho niente da offrirgli al di fuori di me e del mio amore: col primo che non ha arte e né parte e col secondo da solo non ci si campa.
Sono incazzato con me stesso perché non sono abbastanza bravo da trovare un lavoro vicino a lui, che mi permetta di imprimere la svolta giusta e far diventare questo rapporto qualcosa di serio: un Rapporto con gli attributi o quanto meno provarci a renderlo tale.
Mi pesa la distanza, mi pesa la mia incapacità, mi pesa il silenzio, mi pesano le parole non dette, mi pesa ciò che non è come vorrei che fosse.
È passato un mese esatto dall'ultima mail che mi ha scritto, più di due dall'ultimo sms. Ora ci sentiamo tramite chat di facebook, motivo per cui sono, nel limite del possibile, perennemente online e pur facendo così, riesco pure a non beccarlo sempre. Mi piace conversare con lui, mi trasmette sicurezza e tranquillità anche quando mi fa incazzare e ciò sembra un ossimoro. Ha uno strano modo di rendermi felice. 
Vorrei parlare più di noi, di lui e di me, che del resto (meteo, botanica, zoologia, trasmissioni tv, politica, letteratura, ecc.) pur adorando anche il resto. 
Vorrei chiedergli tante cose da quella più stupida se ha mai letto la mia mail di inizio anno a quelle Serie con tanto di possibili risposte che potrebbero ferirmi. Vorrei parlare più di noi, di lui, di me, dei propri sentimenti, dei propri sogni, del futuro... ma ho paura di minare il suo già precario equilibrio, soprattutto ora che lo sento un po' più sereno rispetto a prima e rinuncio a tutto ciò sperando di farlo per il suo bene.
C'è chi mi direbbe di lasciar perdere tutto quanto, magari forse è pure un consiglio saggio, ma non ci riesco. Più di una persona mi direbbe di frequentare altri uomini, ma la sola idea la trovo aberrante perché non so che farmene degli altri, gli altri non sono il mio piccolo Raggio di Sole. Fosse anche Colton Ford in persona, che per me è Dio, a voler fare sesso con me gli direi di no perché non è il mio piccolino. Lo so che sono fatto male e che sono anormale nel non saper scindere l'amore dal sesso, ma non ci riesco: è più forte di me.
È colpa mia non dovevo innamorarmi di lui, o quanto meno non dovevo dirglielo: dovevo tenermelo per me e lasciarmi struggere dalla passione in silenzio. Non dovevo seguire il mio istinto e franargli addosso come una disgrazia. Sono un disastro. 
Maledette farfalle nello stomaco che non smettono di volare.

 

Ps: pur non amando Vasco Rossi quest'ultima canzone mi è stata suggerita. Mi scuso per le parolacce qua e là, non amo usarle, ma a volte rafforzano il concetto più di mille giri di parole. Il post è stato partorito con difficoltà e di getto e quindi nessuno se la prenda a male perché non voglio neanche rileggerlo. Un ringraziamento speciale vanno a Velia, Still e Miky perché ci sono. Invece, un cazziatone va a me perché non sono abbastanza forte anche se mi ostino a volerlo essere per RdS una persona che merita.

sabato 11 febbraio 2012

Adotta una parola in via di estinzione


Leggo sullo splendido blog di Chagall di una bella iniziativa volta ad adottare quelle parole in via di estinzione che se perse porterebbero all'impoverimento del linguaggio, da qui l'idea di lanciare una campagna di adozione per salvarle. Per partecipare è semplice, basta andare su questo post di Chagall e scrivere nei commenti le parole "a rischio" obsolescenza, spiegandone anche il perché. Per quanto mi riguarda ho adottato le parole:
Tribolare: [tri-bo-là-re] v.intr. (aus. avere; trìbolo ecc.) [sogg-v]

    • Essere tormentato da gravi e persistenti dolori fisici o sofferenze morali; talvolta con valore iperb. SIN penare: t. per una malattia || fam. finire di t., morire dopo lunga sofferenza

    • sec. XIII [Fonte: Dizionario del Corriere]
Arzigogolare:  [ar-zi-go-go-là-re] v.intr. (aus. avere; arzigògolo ecc.) [sogg-v]

    • Perdersi in supposizioni, discorsi inutili SIN almanaccare

    • sec. XVI [Fonte: Dizionario del Corriere]
Ho adottato i verbi tribolare e arzigogolare perché sono deliziosi e nello stesso tempo non puoi uscire senza portarli con te, visto che sono pronti all'uso. Ad esempio, sei alla posta, c'è una lunghissima fila che esce fuori dalla porta, fa freddo e tu sei lì che triboli aspettando il tuo turno per pagare l'ennesima bolletta, intanto per ingannare il tempo la vecchietta prima di te e il vecchietto dietro di te attaccano bottone e per cortesia ti lanci in un discorso arzigogolato che farai cadere nell'oblio una volta pagata la bolletta e spedita l'ennesima raccomandata (che poi mica sei così scemo da fare la fila solo per un'operazione!). E voi quali parole volete adottare? 


giovedì 9 febbraio 2012

Carissimo Cupido


Carissimo Cupido,
vorrei ringraziarti per il tuo preziosissimo lavoro, per questo ho pensato di regalarti un corso accelerato di tiro con l'arco, con annesso corso di orientamento, con l'imperdibile esclusiva visita oculistica e l'immancabile navigatore satellitare per tutte quelle divinità che non devono chiedere mai. Non prendertela a male, so che sei un bravissimo arciere dalle arti sopraffine, nessuno lo mette in dubbio però non so se ti ricordi cosa ti scrissi un anno fa (puoi rinfrescarti la memoria qui), ma vorrei assicurarmi che quest'anno non ci fossero disguidi. Sai di cosa sto parlando, vero?
Giusto per esserne sicuro ti rinfresco la memoria: quando parlavo di terza stella a destra e poi dritto fino al mattino, la casetta è quella con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà; ecco le coordinate sono giuste e son sempre quelle, solo che tu sei andato un bel po' oltre e sei arrivato da Sarkò e Carlà. Insomma, se non te ne sei ancora reso conto ti faccio presente che hai tirato la freccia alla persona sbagliata. Per carità simpaticissima e tutto quello che vuoi ma non è il mio piccolo Raggio di Sole. Tolta l'età anagrafica, il brizzolato e gli occhiali, in comune non hanno nient'altro! Un po' come se avessi messo a paragone l'acqua in bottiglietta di plastica con la fresca acqua di sorgente: non sono per niente la stessa cosa e la seconda batte ad occhi chiusi la prima a man bassa. Chiarito tutto ciò, spero che accetterai il mio piccolo dono e ti impegnerai con anima e corpo a portare a termine la tua missione. Non preoccuparti il corso è stupendo, non te ne pentirai l'ho frequentato anch'io l'anno scorso e sono diventato (modestamente) proprio un bravo arciere, quindi non vedo perché tu che parti con più basi di me non possa diventare un campione.
Ti ringrazio in anticipo e aspetto con trepidazione la festa degli Innamorati, ma tu mi raccomando non metterci troppo tempo. Devotamente tuo
Principe Kamar

Ps: giusto per chiarire, non ero io quello che l'anno scorso ha provato inutilmente a farti fuori con la balestra, però se tu dovessi fallire di nuovo ti ricordo che ho seguito il corso con successo.

martedì 7 febbraio 2012

La tormenta


Non mi preoccupa la neve e il freddo che imperversano in questi giorni. Pur non amando particolarmente la neve, ne sono circondato e la scorsa notte timidamente qualche fiocco è caduto anche qui nel Regno, ma la sua vita è stata effimera perché poi una pioggerellina fitta fitta, come piace a me, l'ha sciolta subito nel giro di un paio d'ore. Niente di che. Qui nessuna emergenza. In fondo, in inverno nevica, qual è il problema? Mi preoccupa il freddo. Ma non il freddo che colpisce le mani perché per quelle ci sono i guanti, né il freddo che intacca la gola perché per quello c'è la sciarpa. Mi preoccupa il freddo che congela il cuore, per quello non credo ci sia rimedio. Be' il mio credo che si stia inesorabilmente ibernando: sto lasciando che si formi il ghiaccio intorno. Lascio che il ghiaccio e il freddo avanzino, lo circondino e lo stritolino. Non mi oppongo, non ho le forze, anzi diciamo la verità è che non ho voglia di reagire: tanto ormai a che serve? A volte vorrei addormentarmi nella tormenta e rimanere lì sotto tonnellate e tonnellate di neve e ghiaccio. 
Eppure basterebbe poco per far sciogliere la neve e il ghiaccio...


Está cansado el Sol de tanto y tanto caminar,
se va, se va, se va, se va.
Las sombras de la noche avanzan
lentamente sobre mí.
Hace frío ya, hace frío ya.
Bastaría solamente recibir una caricia,
para darte a ti mi corazón.


Qué es la vida, si no hay cariño,
es como un árbol que sin hojas se quedó.
Es como el viento, el frío viento,
que dejó triste y solitaria a la ciudad
y es la vida qué es, si faltas tú.

Me siento cual abeja que a la flor no vuela más,
que no vuela más, que no vuela más.
Quemada por el fuego de tu inmenso amor,
que apagado está, hace frío ya, hace frío ya.
Has borrado la sonrisa, que en mis labios florecía,
y tú sabes que no volverá.

Qué es la vida, si no hay cariño,
es como un árbol que sin hojas se quedó.
Es como el viento, el frío viento,
que dejó triste y solitaria a la ciudad
y es la vida qué es, si faltas tú.

Qué es la vida, mi amor si faltas tú.
Qué es la vida, si no hay cariño.

Qué es la vida, mi amor si faltas tú.

lunedì 6 febbraio 2012

La nuda verità


La verità è che credo di avere il coraggio necessario per porre alcune domande, ma credo di non averne ancora a sufficienza per ascoltare le risposte, sempre ammesso che le riceva. 

Ah, giusto! A quanto pare a me non è concesso avere delle risposte, probabilmente dipenderà dal mio karma o dal mio destino: a me tocca leggere tra le righe, con il rischio di azzeccarci in pieno o di prendere una cantonata pazzesca. Allora mi racconto qualche bugia, probabilmente più di una, in attesa di avere il coraggio sufficiente per ascoltare delle risposte che non arriveranno né ora e né mai.
Forse dovrei smettere di volere delle risposte incominciando a smettere di pormi delle domande.


Dear lie
You suck
You said you could fix anything
Instead I'm fucked
You made things even worse for me
If I had balls I'd tell you get away from me
Guess I'm not smart
I let you unnerve me
I let you control me
Afraid the truth would hurt me
When it's you that hurts me more

Get outta my mouth
Get outta my head
Get outta my mind
Stop puttin' words in my head
Get outta my mouth
You're nothing but trouble
Get outta my life
Get out of me
Out of me (out of me)
Out of me
Out of me lie
Lie lie lie lie

Dear lie
You're dumb
You think you've got the best of me
You think you won
Misread my vulnerability
I've got your walls
Now get the hell away from me
I've learned your art
Won't let you unnerve me
Won't let you control me
The truth will only free me
And your lies won't hurt no
No more

Lie lie
I've got
Your walls
Now get the hell away from me
I learned your art
Won't let you unnerve me
Wont' let you control me
The truth will only free me
And your lies won't hurt no
No more

Lie lie
Dear lie
Lie Lie Lie Lie
Lie Lie
Dear lie

TLC (Dear Lie - Album: Fanmail - Anno: 1999)

domenica 5 febbraio 2012

Looking for special things inside of me

Se dovessi usare una metafora per descrivere come mi sento in questo periodo, be' direi proprio che mi sento "Superman".
Non proprio in splendida forma come i due esemplari di inizio post, ma piuttosto come questo qui sotto, vittima della kryptonite:

Ovviamente non sono un supereroe, al più un principe da fiaba ma in questo momento ho anch'io la mia kryptonite che mi indebolisce, mi lascia inerme, senza forza. Non so bene di cosa si tratti, né quale sia la causa scatenante, che per l'eroe in tutina blu e rossa altro non era che un frammento del proprio pianeta natìo; per me, non saprei. Saranno forse i postumi di un periodo stressante e per nulla semplice, sarà forse che sul fronte lavorativo c'è il deserto e se continua così tra un po' non ci saranno manco le dune, sarà che a me le distanze e le centinaia di chilometri incominciano a pesarmi tantissimo, sarà che sto invecchiando sono in età da marito e dormire da solo mi deprime e mi perplime ancor di più, ma ho la certezza che ci sia qualcosa che non va, anche se non so bene di cosa si tratti. Di sicuro questa mia kryptonite mi sta condizionando nel quotidiano e non solo: mi scoccia perfino aggiornare il blog e rispondere ai commenti, che per questi ultimi ci vuole meno di cinque minuti per farlo ma proprio non riesco e non so il perché. Ogni volta, prima di addormentarmi passo a fare mentalmente un veloce resoconto di quello che ho fatto nell'arco della giornata, e mi duole dirlo ma finora in questo 2012 sono più le volte che mi ritrovo a pensare di aver sprecato del tempo prezioso e di non aver concluso niente, rispetto alle volte che mi soffermo a pensare di aver utilizzato fino al midollo tutta la giornata. Credo che sia arrivato il momento di fare un piccolo passo indietro e di tornare alle vecchie abitudini del resoconto giornaliero sul blog, per cercare di scovare la mia kryptonite e quindi farla fuori. Dovrei anche cercare quel qualcosa di speciale che c'è in me, che mi caratterizza e che mi rende unico. Allo stato attuale non ricordo se l'ho già scoperto e quindi dove diavolo l'ho nascosto, o se più semplicemente devo ancora scoprirlo.


I can't stand to fly
I'm not that naive
I'm just out to find
The better part of me


I'm more than a bird
I'm more than a plane
More than some pretty face beside a train
And it's not easy to be me

Wish that I could cry
Fall upon my knees
Find a way to lie
'Bout a home I'll never see

It might sound absurd
But don't be naive
Even heroes have the right to bleed
I may be disturbed
But won't you concede
Even heroes have the right to dream
It's not easy to be me


Up, up and away, away from me
Well, it's alright
You can all sleep sound tonight
I'm not crazy or anything

I can't stand to fly
I'm not that naive
Men weren't meant to ride
With clouds between their knees


I'm only a man in a silly red sheet
Digging for kryptonite on this one way street
Only a man in a funny red sheet

Looking for special things inside of me,
inside of me, yeah,
inside of me,
inside of me,
inside of me,


I'm only a man in a funny red sheet
I'm only a man looking for a dream
I'm only a man in a funny red sheet
and it's not easy.


It's not easy to be me.
Five for Fighting, nome d'arte di John Ondrasik (Superman (It's Not Easy) - Album: America Town - Anno: 2000)