giovedì 26 aprile 2012

Vi illumino d'immenso


Ultimamente ho problemi di tempo, nel senso che avrei bisogno di ore giornaliere in più da aggiungere alle mie canoniche 24 ore, ma non potendo farlo mi vedo costretto a tentare di ottimizzare il mio tempo al meglio delle mie possibilità, con risultati a volte più che soddisfacenti, altre volte proprio deludenti. Purtroppo il tempo non è un bene accumulabile da poter usare alla bisogna. Comunque, in questa sorta di operazione di ottimizzazione, mi vedo costretto a recuperare i tempi morti per studiare e non, ovunque mi trovi, quindi è un po' come se fossi ritornato indietro al tempo delle superiori quando quasi vivevo sull'autobus e andavo in giro con lo zaino alla Mary Poppins. Ad onor di cronaca, devo dire che per un pelo questa settimana non sono andato in giro col trolley e non ho usato la macchina come cabina armadio/casa. Comunque tutto questo panegirico serve per dare vagamente un'idea a quella domanda successiva che mi rimbomba nel mio cranio vuoto, perché si sa sono biondo dentro e su senza che ci giriamo intorno, noi principi delle fiabe non è che siamo proprio svegli, eh! Sto di nuovo divagando. Uff! Dicevo, quindi che in ogni luogo, in ogni modo e in ogni lago è cosa buona e giusta prendere un libro, un quaderno, ecc.  e studiare. Ora, so che potrei fare da testimonial per l'enel perché con la mia presenza illumino chi mi sta accanto, soprattutto il volgo [modestia modalità off], ora mi domando ma perché diamine ogni qualvolta prendo in mano un libro per ripassare qualcosa, o un quaderno per fare degli esercizi, tutti nel raggio di un chilometro sentano il bisogno di impicciarsi, meravigliarsi e soprattutto venirmi a disturbare con futilità che non stanno né in cielo e né in terra facendomi perdere del tempo prezioso? Dico con tanto spazio che c'è, dovete venire a raccontarvi i fatti vostri vicino a me? Certo che confidarvi di fronte ad un estraneo vi fa vincere il premio furbetto dell'anno sbaragliando la concorrenza a mani basse. Dico, lo so che senza la mia opinione non potete sopravvivere, che grazie alla mia presenza le vostre vite si illuminano per magia schioccando le dita, ma non potreste venire tutti insieme così mi metto e faccio una bella conferenza stampa e non ne parliamo più? 
C'è che sarei un po' stufo di gente che mi scambia per una cartoleria, di gente che tenta maldestramente di rimorchiarmi (e se me ne accorgo io che sono biondo dentro e ingenuo come Dorothy Gale, sei messo proprio male, eh!), di gente che mi scambia per un opinionista (ma mi devo offendere?), di gente che si meraviglia che in una scuola pubblica italiana ci sia ancora qualcuno che studia.

Ps: ora aspetto con fiducia la telefonata dell'Enel perché son meglio io come testimonial che non Federica Pellegrini e quel finto portiere simpatico come un dito in un occhio.

mercoledì 25 aprile 2012

Don't stop me now



Tonight I'm gonna have myself a real good time
I feel alive and the world I'll turn it inside out - yeah
And floating around in ecstasy
So don't stop me now don't stop me
'Cause I'm having a good time having a good time

I'm a shooting star leaping through the sky
Like a tiger defying the laws of gravity
I'm a racing car passing by like Lady Godiva
I'm gonna go go go
There's no stopping me

I'm burnin' through the sky yeah
Two hundred degrees
That's why they call me Mister Fahrenheit
I'm trav'ling at the speed of light
I wanna make a supersonic man out of you

Don't stop me now I'm having such a good time
I'm having a ball
Don't stop me now
If you wanna have a good time just give me a call
Don't stop me now ('Cause I'm having a good time)
Don't stop me now (Yes I'm havin' a good time)
I don't want to stop at all

Yeah, I'm a rocket ship on my way to Mars
On a collision course
I am a satellite I'm out of control
I am a sex machine ready to reload
Like an atom bomb about to
Oh oh oh oh oh explode

I'm burnin' through the sky yeah
Two hundred degrees
That's why they call me Mister Fahrenheit
I'm trav'ling at the speed of light
I wanna make a supersonic woman of you

Don't stop me don't stop me
Don't stop me hey hey hey
Don't stop me don't stop me
Ooh ooh ooh, I like it
Don't stop me don't stop me
Have a good time good time
Don't stop me don't stop me ah
Oh yeah
Alright

Oh, I'm burnin' through the sky yeah
Two hundred degrees
That's why they call me Mister Fahrenheit
I'm trav'ling at the speed of light
I wanna make a supersonic man out of you

Don't stop me now I'm having such a good time
I'm having a ball
Don't stop me now
If you wanna have a good time (wooh)
Just give me a call (alright)
Don't stop me now ('cause I'm having a good time - yeah yeah)
Don't stop me now (yes I'm havin' a good time)
I don't want to stop at all
La da da da daah
Da da da haa
Ha da da ha ha haaa
Ha da daa ha da da aaa
Ooh ooh ooh


Queen (Don't stop me now - Album: Jazz - Anno: 1978)

lunedì 23 aprile 2012

Io non dimentico le promesse


Può sembrare che io ieri me ne sia dimenticato e invece no, non l'ho fatto, perché ancora ci credo. Ci credo esattamente come un anno fa e un giorno, quasi due se non di più. Dubito che capirai questo mio messagio criptico, ma pazienza! Sto imparando ad averne anch'io, perché come si dice l'attesa della felicità rende quest'ultima ancora più bella. Mi sa che forse non era proprio così, ma non ho voglia di controllare e per una volta metto da parte il mio essere precisino. So soltanto che ho un bel po' di credito nei confronti delle cose belle, soprattutto negli ultimi anni, e prima o poi mi verranno restituite, magari con gli interessi. Ormai anche questa giornata volge al termine, ma io non ho dimenticato quella promessa non scritta né sul blog e né altrove, perché l'ho scritta sul cuore per paura di dimenticarla. Ci sto provando a mantenerla, spero solo di non arrivare troppo tardi. Aspettami se puoi.


domenica 22 aprile 2012

sabato 21 aprile 2012

Bésame


Tra pochi minuti finirà questa giornata e mi rendo conto che ho grossi problemi di organizzazione, eppure non è che sia stato con le mani in mano a non far niente, anzi, solo che ho fatto poco più del 25% di quanto mi fossi prefissato. Se continua così la vedo dura arrivare integro a giugno. Avrei bisogno di ore aggiuntive da aggiungere alle canoniche 24 ore. Non capisco cosa sbaglio, certo però  se ci fossero meno imprevisti, potrei gestirmi tutto con più tranquillità senza dover elemosinare ore e senza arrovellarmi il cervello su come far entrare tutto nello zaino. Sono stanco morto e un po' demotivato,  eppure mi basterebbe poco per recuperare le forze, a dir la verità avrei bisogno di:


Bésame, bésame mucho
como si fuera esta noche la última vez
Bésame, bésame mucho
que tengo miedo a perderte
perderte después

Quiero tenerte muy cerca
mirarme en tus ojos
verte junto a mí.
Piensa que tal vez mañana
yo ya estaré lejos,
muy lejos de tí.

Bésame, bésame mucho
como si fuera esta noche la última vez.
Bésame, bésame mucho
que tengo miedo a perderte
perderte después.

Quiero tenerte muy cerca
mirarme en tus ojos
verte junto a mí.
Piensa que tal vez mañana
yo estaré lejos,
muy lejos de tí.

Bésame, bésame mucho
Bésame, bésame mucho

La voce è quella meravigliosa e nostalgica di Cesária Évora, le immagini del video, che consiglio di vedere muniti di fazzolettini, sono tratte dal film peruviano, del 2009, Contracorriente di Javier Fuentes-León. Guardandolo mi sono commosso, forse mi sono rammollito ma che ci posso fare se sono romantico tendente al bimbominkiesco?

venerdì 20 aprile 2012

Ma dov'è la selezione naturale quando serve?


Mi domando: hai una persona fantastica al tuo fianco che ti ama,
universalmente riconosciuta da tutti come fantastica e, fra le altre cose, questo termine non rende neanche lontanamente l'idea tanto che è speciale, considerando che c'è gente, come il sottoscritto in testa, che per averne una del genere al proprio fianco ucciderebbe senza pensarci due volte.
E tu che fai? 
Ci provi con qualsiasi essere sulla faccia della terra basta che respira, 
facendo  l* scem* sui social network, senza manco la decenza di usare i messaggi privati umiliandol* e rendendoti ridicol* agli occhi di tutti. 
Ora, non riesco a capacitarmi se sei più stronz*, bastard* o semplicemente imbecille. 
O peggio ancora se credi che il/la tu* partner sia deficiente.
Se fosse capitato a me, gli/le avrei fatto rimpiangere di non essere rimasto un semplice spermatozoo che ha fatto cilecca.
Ma dov'è la selezione naturale quando serve?

giovedì 19 aprile 2012

Psycho Journey


The Offenders (Psycho Journey - Album: Shots Screams & Broken Dreams - Anno: 2011)

mercoledì 18 aprile 2012

Non c'è dubbio: ho proprio le idee chiare!


Gironzolavo sul sito web (orribile) del mio comune per vedere se ci fosse qualche offerta di lavoro, concorso, corso o iniziativa per i disoccupati come me. Ma tutto è risultato vano, perché non c'è praticamente niente, solo che l'occhio mi cade sull'albo pretorio on line e noto che è pieno zeppo di pubblicazioni di matrimonio. Preso dalla curiosità scorro l'elenco, giusto magari conosco qualcuno, ma niente. Solo che il mio mononeurone malfunzionante si fissava sugli anni di nascita degli sposi e notavo come anche il mio anno di nascita incominci ad essere piuttosto frequente. A parte il fatto che non mi aspettavo questo vero e proprio boom di matrimoni, sia per la crisi e qua nei matrimoni si tende ad esagerare roba che si invita mezz'Italia perché il matrimonio è ben riuscito se gli invitati sono tantissimi, roba che il matrimonio più scrauso ha sì e no almeno un centinaio di partecipanti ed entrambi gli sposi sono figli unici e provengono da genitori figli unici a loro volta; e sia perché essendo un anno bisestile si dice che porti male e quindi sarebbe meglio evitare di sposarsi in quest'anno, ma strano ma vero a quanto pare non sono poi così superstiziosi. 
Comunque mentre scorrevo quest'elenco bello sostanzioso, non ho potuto fare a meno di perdermi come al solito nei miei pensieri. 
Sono tornato indietro con i ricordi e mi sono rivisto bambino quando a 10 anni ero convintissimo che:
  1. mi sarei sposato a vent'anni perché è una bella età, 
  2. mi sarei trasferito a Roma perché è una grande città,
  3. avrei fatto il ballerino, ma non quello che balla sui cubi in discoteca, ma quello che balla nei grandi teatri,
  4. avrei avuto quattro figli, due maschi e due femmine per non far torto a nessuno e poi perché quattro è un bel numero e nessuno si sarebbe sentito solo.
Poi sono arrivati i 20 anni e:

  1. sposato io? Manco morto, al massimo la convivenza. Il matrimonio è per gli sfigati masochisti e poi voglio potere avere tante relazioni, la quantità conta*!
  2. Roma? Tszè! Sono cittadino del mondo e ogni 6 mesi avrei cambiato città,
  3. non potendo diventare un ballerino, avrei fatto il manager/impresario in campo artistico; comunque un uomo in carriera che ha sacrificato ufficialmente la sua vita affettiva per il lavoro,
  4. figli? Ma siamo pazzi? Quei piccoli mostriciattoli bavosi, strillanti, piccoli untori e portatori sani di malattie e  rigurgiti... e come dar torto al povero Erode!
Poi sono arrivati i 20+10 anni o come piace dire a me i 20 anni da 10 anni consecutivi e:
  1. mi sposerò solo con la persona giusta per me, quella con cui voglio invecchiare e passare il resto dei miei giorni,
  2. città? Non di certo qui nel Regno e su quello non c'è mai stato alcun ripensamento, comunque direi va dove mi porta il cuore e il lavoro,
  3. qualsiasi lavoro onesto, dignitoso, in regola e adeguatamente retribuito va bene,
  4. figli? Sì, perché no! Naturalmente dipende anche dall'avere un lavoro che mi permetta di mantenerli onestamente.
Non c'è alcun dubbio: ho proprio le idee chiare! Non oso immaginare che succederà quando arriverò ai 20+20 anni o ai 20 anni da 20 consecutivi.

*Venga messo al verbale che pur essendo uno che predicava l'amore libero e il cambiare partner con la stessa frequenza con cui ci si cambia le mutande, in quel periodo ho perso 8 anni (sprecati) dietro a MG, salvo parentesi catastrofica del chiodo schiaccia chiodo con Colla Attack. Dopo essermi sputtanato per bene, si noti che i quattro punti attuali, in realtà andrebbero modificati ma per scaramanzia e confidando nell'arguzia dei miei lettori e dal fatto che non faccio che parlare solo di quello, lascio a voi la più completa libera interpretazione.

martedì 17 aprile 2012

I sogni son desideri


Mi sveglio tra le tue braccia mentre giocherelli con i miei capelli. Non sopporto che mi si scompigli i capelli, ma a te tutto questo è permesso ed è proprio bello quando me lo fai. Sorrido e penso Dio quanto sei bello! e subito dopo penso di essere l'uomo più fortunato dell'intero universo ad avere Te. Ti scusi per avermi svegliato, mi sorridi sornione, incominci a farmi il solletico, sai che non lo reggo, e subito dopo mi riempi di coccole. L'eccitazione mattutina è nel suo turgido vigore e da lì a poco facciamo l'amore: delicato, dolce, passionale, intenso, forte... 
Sono felice ed ho paura di svegliarmi, che sia soltanto un sogno e invece è tutto vero. Rimaniamo col fiatone, un po' sudati, ma sempre abbracciati stretti stretti come due corpi e un'unica anima, come se il mondo dovesse finire da un momento all'altro, due cuori che battono all'unisono. 
Purtroppo, devi lasciarmi perché il lavoro chiama, ma prima di andartene mi baci e tremo ancora tutto come la prima volta in cui ci siamo baciati, sento lo stomaco sottosopra invaso da una colonia di farfalle impazzite. Lo guardo negli occhi, perdendomi nel suo sguardo brillante e come se fosse la cosa più normale del mondo gli chiedo: Vuoi sposarmi? Rimane interdetto, sorpreso dalle mie parole tanto quanto lo sono io che le ho pronunciate. Mi sorride, mi bacia sulla fronte e mi risponde: Non possiamo farlo siamo in Italia! Lo guardo con la faccia un po' delusa e gli rispondo che non ha risposto alla mia domanda. Si accorge della mia delusione, mi abbraccia forte da dietro e mi sussurra: Se fosse legale, l'avrei già fatto. Non credi? Mi giro, sorrido, gli butto le braccia attorno al collo e rispondo: Ti prendo sulla parola. Allora è semplice: chiederò il permesso agli Italiani e chiederò loro di concedermi la tua mano. Scoppia a ridere, mi dà una pacca sul sedere e dice che ne riparleremo. 
Lo racconto a Still e a Velia mentre sorseggiamo un caffè al bar e il primo mi suggerisce di usare una larga platea per farlo, altrimenti impiegherei troppo tempo per chiederlo ad ogni singolo italiano, la seconda mi dice che forse può aiutarmi perché tra i suoi clienti ci sono degli autori di un reality show e che forse mi possono inserire come concorrente per dare pepe e novità al programma. 
Accetto titubante, non amo i reality ma è per una buona causa e non posso tirarmi indietro. Supero il provino, gli autori mi adorano e sbam vengo catapultato in questa sorta di casa di cerebrolesi pronti a tutto pur di vincere il programma. Vengo preso di mira e conteso da due ragazze, perché si sa la carne fresca serve ad avere più chance per vincere il programma. A me importa poco del programma: ho bisogno di una platea e di un'occasione per parlare col cuore in mano ed ottenere un Sì. Accade che durante la settimana le due donzelle se ne diano di santa ragione, la notizia fa così scalpore che tutta Italia si incolla alla tv e che io venga chiamato in causa durante la diretta a scegliere tra le due contendenti. Ecco allora che incomincio a parlare:
Mi dispiace di quello che è successo tra Monia e Sonia a causa mia, ma ho una confessione da fare e una richiesta diretta agli Italiani. Non posso scegliere tra nessuna di loro due perché io appartengo già ad un'altra persona che amo più di me stesso e della mia stessa vita. Proprio per questo ho deciso di partecipare a questa trasmissione, proprio per fare quest'appello e vorrei che la risposta degli Italiani fosse un unico e grande Sì. Mi metto in ginocchio, respiro profondamente e continuo a parlare. L'altro giorno, dopo aver fatto l'amore, ho chiesto al mio piccolo Raggio di Sole di sposarmi, ma LUI ha detto che non possiamo farlo qua in Italia perché è illegale. Ecco chiedo a tutti gli Italiani il consenso per poter sposare l'uomo della mia vita. Mio Piccolo Raggio di Sole vuoi sposarmi? Ti renderò l'uomo più felice del pianeta e dell'universo conosciuto e sconosciuto; nel bene e nel male; in ricchezza e povertà; in salute e in malattia; voglio passare il resto della mia vita con te al mio fianco fino alla fine dei miei giorni. Sposami e renderò ogni tuo giorno, un giorno speciale in questa vita e in quelle future, perché niente potrà dividerci.
Silenzio in studio, la conduttrice è spiazzata e non sa che fare, lo share segna il 100%, l'opinionista sfranta di turno si strappa le vesti e incomincia a inveire contro di me dicendomene di tutti i colori, che ero un pervertito amorale, che dovevo prendere esempio da lui che si infrattava di nascosto nei vicoli e consumava, che sono uno sciagurato che vuole distruggere la famiglia italiana e imporre un luogo di perdizione... 
Il pubblico incomincia a fischiare e a inveire, mi sento un animale braccato e ferito: ormai è la fine! Invece, il pubblico non fischia me e né inveisce contro di me, ma vuole lo scalpo dell'opinionista sfranto. I centralini sono subissati di telefonate di gente che vuole darmi la sua approvazione, la conduttrice sale sul carro dei vincitori e invita tutti a fare pressione sul parlamento perché non si può negare un matrimonio a nessuno. 
Sono al settimo cielo, ad un tratto arriva una telefonata inaspettata dal mio Raggio di Sole, è emozionato, ha la voce rotta dal pianto, mi dice che mi ammira, che è orgoglioso di me e che mi vuole un mondo di bene e che è pronto a...

Non lo saprò mai perché squilla il telefono e mi sveglio: purtroppo era tutto un sogno, un bellissimo sogno. Sgrunt! :(


Sogno, questa storia sembra un sogno.
Ho bisogno di asciugare gli occhi miei.
Certo, il futuro è sempre incerto,
ma per sempre ti terrò nella mia mente,
profondamente, tu ti accorgerai di me.
Non vedo il destino senza te.
Mmm sogno, è di te che ho bisogno,
se tu manchi, non ti accorgi dei miei fianchi,
se tu manchi, ahah, è la fine nel cielo.
Certo, il futuro è sempre incerto,
ma per sempre ti terrò nella mia mente,
profondamente, tu ti accorgerai di me.
Non vedo il destino senza te.
Ahah, sogno, è di te che ho bisogno,
se tu manchi, non ti accorgi dei miei fianchi,
se tu manchi, ahah, è la fine nel cielo.


Amalia Grè
(Sogno - Album: Amalia Grè - Anno: 2004)

lunedì 16 aprile 2012

Il ladro di felicità - Che cos'è l'Amore?


Era da molto tempo che si sentiva divorare dal silenzio. Si sentiva come catapultato in quel quadro di Goya: Saturno che divora i suoi figli, dove lui rientrava tra i figli in procinto di essere fagocitati, mentre il silenzio indossava i panni di Saturno nell'atto di divorarlo. Tante erano le piccole cose che non andavano che sommate tutte insieme formavano un boccone troppo grande e troppo amaro per essere ingoiato giù. Fu allora che decise di "fuggire" via per tentare di spezzare quel buco nero che diventava di giorno in giorno sempre più minaccioso. Un piccolo viaggio. Non troppo breve perché non avrebbe sortito alcun effetto, né troppo lungo perché l'ansia del cosa mettere in valigia avrebbe preso il sopravvento e avrebbe smontato l'impulso, riducendolo in briciole proprio come il suo cuore che perdeva pezzi, uno dopo l'altro. Una sorta di viaggio della speranza per tentare di arginare l'emorragia.
La scelta cadde su Roma: l'ideale per vagare senza meta, lasciandosi andare solo tra la folla. Non era ancora abbastanza forte da prendere il treno: quell'incubo l'aveva ossessionato per quattro lunghissimi anni. Appena chiudeva gli occhi, la mente in una sorta di malefica vendetta ripeteva quel flashback onirico, il treno che parte senza di lui, la sua corsa disperata per fermarlo, le sue grida, il crac interno e infine si accasciava a terra disperato, andando a pezzi. Ogni volta si risvegliava agitato, esausto, come se quell'incubo gli avesse risucchiato ogni energia lasciandolo inerme, a volte in un bagno di sudore, a volte come se avesse pianto. Optò, dunque, per un pullman a lunga percorrenza.
Durante il viaggio, non poté che rimanere nauseato dal suo vicino di posto. Non riusciva a tollerare i tradimenti, soprattutto quelli fatti alla luce del sole e mostrati a tutti come un vanto. Non c'era nulla di cui vantarsi nel tenere in piedi relazioni vuote costituite solo da involucri di facciata, in quel strano senso di fedeltà legato all'amante e non alla moglie, a quei desolanti doppi sensi che sembravano catapultare il tutto in una scena di un filmaccio comico-erotico all'italiana. Nauseato da tutto ciò, una volta sceso dal pullman, si inabissò nel caos capitolino abbandonandosi ad un'orgia di autoanalisi e di pensieri, riflettendo su quanto fossero effimere le relazioni, chiedendosi cosa fosse l'amore. Naufragava nei suoi pensieri e inesorabilmente, come la goccia d'acqua scava la pietra, la sua mente batteva lì scavando nel suo cuore a pezzi. Pensava al suo Amore. Pensava a come si sentisse sbagliato. Analizzava con precisione maniacale ogni singola azione cercando di trovare una sua falla. Torturarsi psicologicamente era ormai diventato il suo sport preferito. Lo sguardo perso nel vuoto, camminava meccanicamente senza riuscire a farsi coinvolgere dalla bellezza di Roma, assorto nei suoi pensieri, saliva e scendeva dalla metro, zigzagando senza meta.
Peregrinando, arrivò in piazza San Pietro, dove una comitiva di scolari francesi lo distolse per un attimo dai suoi affanni. Con una smorfia agrodolce, pensò che sarebbe stato proprio bello baciare il suo Amore proprio lì, in piazza, magari in un flash mob circondato da altre coppie gay che si baciano, a rischio di essere arrestati dalle guardie svizzere per atti osceni, sodomia o chissà per quale altra stronzata partorita dalle alte gerarchie vaticane, solo per il gusto di far diventare verdi d'invidia quel branco di bigotti. Pensando ciò, si diresse verso Castel Sant'Angelo cercando di districare l'ultima domanda che lo tormentava: che cos'è l'Amore?
Qualsiasi risposta che si dava era sempre incompleta o banale o entrambe le cose. Poi ad un tratto, lungo il ponte circondato dalle statue, l'illuminazione: un'anziana coppia era la risposta a questa domanda! Ecco, ora se gli avessero chiesto di spiegare cosa fosse l'Amore, avrebbe risposto senza ombra di dubbio indicando loro. Un signore e una signora anziani che presi singolarmente erano uguali a tanti altri uomini e donne, ma insieme erano avvolti da una luce accecante. Lui con passo svelto rallentava il suo camminare per uniformarsi a quello della compagna, per trasformarsi in bastone e allo stesso tempo in porto sicuro. Lei zoppicava vistosamente, ma mano nella mano con lui sembrava che danzasse e camminasse sicura come chi ha pace e non ha nulla di cui temere. Quegli sguardi ridenti che si lanciavano l'un l'altro, identici come la prima volta che si erano conosciuti, assolutamente indenni al passare degli anni. Quei sorrisi abbaglianti che sembravano un'alba serena dopo un temporale notturno: di una dolcezza e tenerezza disarmanti. Quel tenersi la mano accarezzando il dorso col pollice: erano il ritratto dell'Amore e della Felicità incarnatisi  in carne e ossa.
Avrebbe voluto fermarli e chiedere loro di svelargli il loro segreto, ma avrebbe rotto quell'alchimia magica che rende tutto perfetto e poi si sarebbe sentito un ladro di felicità, di una felicità non sua a cui si specchiava e tendeva. Li seguì con lo sguardo fin quando non li perse di vista: il silenzio che lo stava divorando non faceva più così paura. Si voltò con quella fragile pace raggiunta nel cuore, guardò il cielo e sorridendo corse senza voltarsi indietro.


Leggi anche: Il ladro di felicità - Il post-it giallo

domenica 15 aprile 2012

Indietro non si torna


Ormai è fatta! Ho prenotato tutto, fatto i biglietti e il mio conto naturalmente piange. Non m'ha fermato il diluvio universale, alcuni intoppi tecnici e gli immancabili dubbi. Si preannunciano giorni duri. Ormai non si torna indietro. Intanto l'ansia sale. Sarà una faticaccia tenere a bada la paura di non farcela.


Tu mi hai guardato con l'occhio di chi vuole,
io non mi feci pregare di più
sentii un calore battermi nel petto
dissi "stavolta non riparto più!"
Poi ti mostrai le foto dei miei viaggi
ti raccontai di un popolo lontano
tu mi hai mostrato il bianco dei tuoi seni
mi hai detto "passami l'asciugamano!"
Nella tua casa i resti di una vita
passata a smettere e ricominciare
nei tuoi cassetti un paio di segreti
pronti per quando me li vorrai dire.

I giorni pesano se sono vuoti
quei giorni invece volavano leggeri
le nostre ombre divennero una
sopra l'asfalto e sopra tutti i muri.

Io sono una valigia
e giro di stazione in stazione
in molti mi trasportano
ma in pochi hanno la combinazione.

Ma chi l'avrebbe detto che la vita
mi sorprendeva come hai fatto tu.
Tu m'hai aperto come una ferita
sto sanguinando ma non ti lascio più,
io non ti lascio più.


Poi ti portai sul ciglio dell'oceano
ti ho detto "Promettimi che mi amerai"

Tu mi hai risposto che anche le ragazze
fanno promesse da marinai.
Ti ho detto "Credi di avermi deluso
ma ti darò ancora più passione
il cuore, il letto, il mondo, l'universo
sospesi in una bolla di sapone"

Tu mi hai insegnato ad amare la mattina,
il pane caldo e la malinconia,
i piedi gelidi sotto al lenzuolo
e che il successo non fa compagnia.


Non vi dirò come finisce la storia
anche perché non è finita mai.
Se scorre un fiume dentro ad ogni cuore
arriveremo al mare prima o poi.


Io sono una valigia
e giro di stazione in stazione
in molti mi trasportano
ma solo tu hai la combinazione.

Ma chi l'avrebbe detto che la vita
ci travolgeva come hai fatto tu.
Tu m'hai aperto come una ferita,
sto sanguinando ma non ti lascio più,
io non ti lascio più,
no, io non ti lascio più.


Io non ti lascio più
Io non ti lascio più
Io non ti lascio più
Io non ti lascio più

Io sono una valigia
e giro di stazione in stazione
in molti mi trasportano
ma solo tu hai la combinazione.

Io non ti lascio più
Io non ti lascio più
Io non ti lascio più
Io non ti lascio più

Io sono una valigia
e giro di stazione in stazione
in molti mi trasportano
ma solo tu, solo tu, solo tu,
solo tu

Io non ti lascio più
Io non ti lascio più
Io non ti lascio più

La - lalalala - lalalalalala

Jovanotti (La Valigia - Album: Buon Sangue - Anno: 2005)
 

sabato 14 aprile 2012

È un periodo un po' così, con un post un po' così...


È un periodo un po' così, in cui ho tanta confusione in testa ma allo stesso tempo tanta chiarezza: ho un caos dentro paradossalmente calmo e controllato. Continuo ad andare a doppia velocità, ad avere sbalzi d'umore, ad essere ottimista e allo stesso tempo pessimista; ad avere speranza e subito dopo averla già esaurita. Continuo a perdermi e a ritrovarmi, continuo con alti e bassi, continuo a stringere i denti, continuo ad andare controcorrente. Continuo a sentirmi fuori posto, ma in procinto ad avere il mio posto. Continuo ad essere ordinato nel disordine e disordinato nell'ordine. Sarà forse che la resa dei conti è vicina e quindi nei prossimi mesi si vedrà se quanto è stato seminato ha generato buoni frutti, o se invece è stata una Caporetto su tutta la linea. Sarà che mi sento proprio di camminare lungo un filo sottile su un baratro, ormai non ho nulla da perdere perché peggio di così che mi può succedere? A furia di sguazzare nel peggio non vorrei essermici assuefatto! Al momento vado avanti per uno spirito misto di sopravvivenza-inerzia-disperazione, non so bene neanch'io come faccio. Non riesco a pensare a ciò che mi attende nel caso si giunga a una Caporetto, perché veramente sto investendo più di quello che ho. In genere tendo ad avere un piano di riserva, un ripiego, ma questa volta ho esaurito le idee e tutto il resto: in pratica è un salto nel vuoto con l'incognita se ho preso o meno il paracadute funzionante, o se invece ho preso un banale zainetto e quindi ciao ciao mi spiaccicherò a terra. Probabilmente in caso di macerie questa volta ci resto sotto e tanti cari saluti a tutto il resto. Sto accumulando stanchezza, insonnia, ansia e dubbi. Soprattutto quest'ultimi non mancano mai, forse sono la mia molla a rimettermi e a rimettere tutto sempre in discussione. Confido in quella parte recondita e ben nascosta del mio io, che non si lascia prendere dal panico e sa fare la cosa giusta al momento giusto, peccato che in genere mi funzioni solo quando si è in prossimità del capolinea e sinceramente non ho alcuna voglia di arrivarci. Avrei bisogno di una grossissima dose di fortuna  detto culo (passatemi il francesismo) ma ahimè purtroppo di quello c'è solo di fisico, per il resto... cammino di notte da solo, preferirei farlo in compagnia ma a quanto pare è cosa ardua addomesticarmi.


Io cammino
di notte da solo,
poi piango poi rido
e aspetto l’aurora.
Ed è una realtà
tutta mia
e una strana atmosfera
pervade la mente
di sera.
Io vivo
a volte infelice,
a volte gaudente,
talvolta vincente
o perdente.
Ed è una vita d’artista
così altalenante
ma quello che creo
è importante, per me.
Io cammino
di notte da solo,
poi piango poi rido
e aspetto l’aurora.
Ed è una realtà
tutta mia
e una strana atmosfera
pervade la mente
di sera.
Io vivo
a volte infelice,
a volte gaudente,
talvolta vincente
o perdente.
Ed è una vita d’artista
così altalenante
ma quello che creo
è importante, per me.
Io cammino
di notte da solo
poi piango, poi rido,
poi parlo, poi rido,
poi grido.


Amalia Grè (Io cammino di notte da sola - Album: Amalia Grè - Anno: 2004)

martedì 3 aprile 2012

Le baiser de la lune


Le baiser de la lune è un cortometraggio d'animazione francese, del 2010, di Sébastien Watel, musica di della durata di 26 minuti, che dopo una lunga e aspra campagna, durata due anni, finalmente sarà proiettato nelle scuole elementari per far comprendere ai più piccoli che esistono anche le storie d'amore omosessuali e che funzionano tali e quali a quelle eterosessuali, perché l'amore non ha sesso. 
Questo cortometraggio romantico, delicato, toccante (mi ha fatto venire gli occhi lucidi) ed istruttivo allo stesso tempo narra la storia della vecchia gatta Agathe che vive isolata in un castello incantato, convinta che ci si può amare solo come "i principi e le principesse". Prende sotto la sua ala protettiva il pesciolino Félix a cui racconta storie d'amore tra principi e principesse, fin quando non decide di trovare una principessa al piccolo Félix che è così timido. La vecchia Agathe non ha però fatto i conti con l'Amore e Félix si innamora, ricambiato, di un altro pesciolino Léon. All'inizio la gatta non comprende questo Grande Amore che ritiene folle tanto quanto l'Amore "impossibile" che la Luna nutre per il Sole. Alla fine Agathe capirà che non esistono solo le storie d'amore tra principi e principesse, ma anche che due pesciolini maschi possono amarsi e sposarsi, quindi abbandonerà il suo castello di illusioni e si darà la possibilità di un incontro...

Ecco il trailer:


Ed ecco un altro spezzone, ci mette un po' a visualizzarsi:



Agathe: La Lune est folle d'être tombée amoureuse du Soleil!

La Luna è folle ad essersi innamorata del Sole!

Félix:  Il m'a fait briller comme un Soleil.

Mi ha fatto brillare come un Sole.

C'è qualcosa di più romantico di questa frase di Félix in cui parla di Léon, sembra proprio scritta da me per il mio piccolino, il mio piccolo Raggio di Sole che mi manca da morire e che spero un giorno, non troppo lontano, di sposare così come fa Félix col suo bel Léon. Buona visione!