mercoledì 23 maggio 2012

Mi chiedo:


 chissà che stai facendo ora,
se ti stai prendendo cura di te,
se mi pensi almeno un po',
se ti manco almeno un po',
se ti sei dimenticato di me,
se c'è ancora un posticino nel tuo cuore per me,
se ti faccio sentire le farfalle nello stomaco,
se credi che possa esserci un futuro per Noi,
e più semplicemente se sei felice.

È passato quasi un mese dall'ultima volta che ho ricevuto tue notizie, praticamente prima che del tuo viaggio di lavoro. Mi manchi sempre di più. Non faccio che pensare a te, a quanto vorrei abbracciarti, stringerti tra le mie braccia, baciarti, riempirti di coccole, proteggerti, fare l'Amore come se non ci fosse un domani... a volte mi capita di farlo nei miei sogni e riesco a sentire meno la tua assenza e più lieve il mio fardello, ma vorrei fossero realtà. Sto provando a scriverti su un piccolo quaderno per sentirti più vicino, ma ahimè con scarso successo. Ci sono giorni che sembrano non passare mai ed ho come l'impressione di non farcela. Eppure ci sto provando sul serio. Ho paura di non farcela. Mi sto buttando senza paracadute, nella speranza che tu mi prenda al volo. Se mi sfracellassi, chi si prenderebbe cura di te, del mio piccolo Raggio di Sole? No, non posso mollare ora. Non posso permettermi il lusso di sfracellarmi adesso, proprio ora che mancano quindici giorni per verificare la bontà dei miei sforzi. Devo farcela: per Te, per Me, per Noi.


Vorrei conoscer l'odore del tuo paese,
camminare di casa nel tuo giardino,
respirare nell'aria sale e maggese,
gli aromi della tua salvia e del rosmarino.
Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero
parlando con me del tempo e dei giorni andati,
vorrei che gli amici tuoi tutti mi parlassero,
come se amici fossimo sempre stati.
Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci
e i ciuffi di parietaria attaccati ai muri,
le strisce delle lumache nei loro gusci,
capire tutti gli sguardi dietro agli scuri

e lo vorrei
perché non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...

Vorrei con te da solo sempre viaggiare,
scoprire quello che intorno c'è da scoprire
per raccontarti e poi farmi raccontare
il senso d'un rabbuiarsi e del tuo gioire
;
vorrei tornare nei posti dove son stato,
spiegarti di quanto tutto sia poi diverso
e per farmi da te spiegare cos'è cambiato
e quale sapore nuovo abbia l'universo.
Vedere di nuovo Istanbul o Barcellona
o il mare di una remota spiaggia cubana
o un greppe dell'Appennino dove risuona
fra gli alberi un'usata e semplice tramontana

e lo vorrei
perché non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...

Vorrei restare per sempre in un posto solo
per ascoltare il suono del tuo parlare
e guardare stupito il lancio, la grazia, il volo
impliciti dentro al semplice tuo camminare
e restare in silenzio al suono della tua voce
o parlare, parlare, parlare, parlarmi addosso
dimenticando il tempo troppo veloce
o nascondere in due sciocchezze che son commosso.
Vorrei cantare il canto delle tue mani,
giocare con te un eterno gioco proibito
che l'oggi restasse oggi senza domani
o domani potesse tendere all'infinito

e lo vorrei
perché non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...


Francesco Guccini (Vorrei - Album: D'Amore di morte e altre sciocchezze - Anno: 1996)

5 commenti:

  1. mi fai venire nostalgia di...
    ti capisco Principe, eccome se ti capisco.

    RispondiElimina
  2. quella del quaderno è una gran trovata.
    per tutto il resto servirà fidarsi ...

    RispondiElimina
  3. Allora Kamar, le chiacchiere stanno a zero.
    Io stasera mi scofano una vaschetta di gelato al cioccolato.
    Tu scrivi una bella lettera o fai una telefonata al tuo RdS, ché i raggi di sole non si trovano mica tutti i giorni, e bisogna tenerseli da conto.

    RispondiElimina
  4. :) quindici giorni passeranno presto...e lo rivedrai!

    RispondiElimina