lunedì 30 luglio 2012

Mi è rimasto nel cuore


Tanto tempo fa avevo un'amica con tre grandi passioni: lo sci, la danza e... i ragazzi! Le volevo molto bene e per un bel po' di anni siamo stati molto legati, poi, come purtroppo succede, si prendono vie diverse e ciò che ci aveva unito credo si sia lentamente esaurito. È brutto da dire, ma probabilmente ora siamo quasi due completi estranei, nonostante quelle rare volte che ci incontriamo siano sempre una festa. Ma non è di lei che voglio parlare, ma di un dialogo che tenemmo tanto tempo fa. Probabilmente all'epoca si arrabbiò pure, ma non disse niente disarmata dalla mia schiettezza o forse per paura di perdere chi le teneva compagnia mentre lei di nascosto si fumava una sigaretta e ci si confidava.  La mia amica non era una di facili costumi, ma essendo una bella ragazza, una che non puoi fare a meno di notare, aveva molto successo con i ragazzi. Ogni volta che l'amore adolescenziale di turno finiva, io ero tra quelli chiamati a raccogliere i cocci. Fin qui nulla di male, se non che, a parte il pessimo gusto in fatto di uomini, aveva un difetto che oggi come allora mi faceva imbestialire; ossia del tizio di turno continuava a ripetere: " mi è rimasto nel cuore! ".
Sui primi non dissi niente, non li conoscevo e non avevo motivi per dubitare delle parole della mia amica. Col passare del tempo, mi accorsi che questa frase veniva rivolta a tutti i suoi ex, compresi quelli con cui lei aveva avuto anche solo un piccolo innocente flirt (e per flirt intendo un semplice bacio sulle labbra).
Un giorno all'ennesima volta del " mi è rimasto nel cuore! ", sbottai amaramente e senza peli sulla lingua le dissi: " non puoi dire che ti sono rimasti tutti nel cuore senza fare distinzioni. Se così fosse, allora non hai la più pallida idea di cosa significhi. Ma poi scusa, quant'è grande il tuo cuore per contenere tutti? Non sono troppi? Non ti sembra di esagerare? ". Rimase senza parole, ma da allora, almeno con me, non ripeté più quella frase.
Non so come mi è venuto in mente proprio questo ricordo, se a causa del caldo asfissiante o perché oggi sto particolarmente peggio del solito o se perché oggi stavo per esplodere e dare dimostrazione del peggio di me ed ho quindi dovuto fare uno sforzo sovrumano per controllarmi. Non riesco a capire perché proprio io? Perché sono così diverso?  Perché sono così lento? Perché sono proprio così anormale? Non capisco. È una vita che non capisco. Da quanto mi ricordo, il mio comportamento e il mio modo di approcciarmi all'amore è stato sempre lo stesso: imbranato, disastroso, ricco di insuccessi, selettivo, ma soprattutto con grandi cocci da raccogliere ogni volta. Mi chiedo, perché non riesco ad essere più disinvolto? Perché non riesco ad innamorarmi  e a disinnamorarmi con la stessa facilità di molti miei conoscenti? Perché non riesco a saltare di letto in letto come fanno in tanti? Perché impiego tempi lunghissimi per voltare pagina? Più ci penso e più sono convinto che non esista il Grande Amore della Mia Vita, che sia tutto frutto delle mie ingenuità e delle mie debolezze e del mio disperato bisogno d'affetto; cose che forse qualcuno ha sfruttato per prendersi gioco di me e ferirmi per compiacere il proprio ego. Incomincio a non credere più nell'Amore. Ormai ho smesso da un po' di credere che anch'io possa avere il mio lieto fine, che tutto possa cambiare. Non succederà mai! Ho capito da un bel po' che deve essere orribile e terrificante il solo pensiero di voler stare con me, figuriamoci farlo veramente. C'è stato un tempo in cui mi bastavo da solo, vorrei di nuovo reimparare a bastarmi da solo anche perché in fondo rimarrò sempre da solo, perché non c'è l'Amore per me, non è mai esistito e mai esisterà, prima me lo ficco in testa e prima volterò pagina.
Chissà se io sono mai rimasto nel cuore di qualcuno? Credo proprio di No. Tristezza!

venerdì 27 luglio 2012

Indegno


Mi sembra di stare in purgatorio perché non sono neanche degno dell'inferno. Passo le giornate come un'anima in pena aspettando che finisca tutto. Tutto questo schifo, tutto questo buio, tutto questo dolore dell'anima, tutto questo vuoto... Passo le giornate in una fortissima apatia. Di tanto in tanto mi sveglio da questo torpore apatico in cui sono piombato, ma dura poco. Va sempre peggio o forse più semplicemente non è mai andato meglio, ma riuscivo ad illudermi che qualcosa migliorasse, ci credevo, ci speravo. Lentamente scivola via tutto e in quel tutto scivolo anch'io. È brutto da dire, ma mi accorgo che più passa il tempo e non mi interessa proprio un bel niente: tutto mi sta diventando completamente indifferente. Incomincio ad essere indifferente verso me stesso, il mio presente e il mio futuro. Mi murerei vivo più che volentieri, in parte lo sto già facendo. Non credo più a niente. Perché continuare ancora quest'inutile agonia? Se non fosse che romperei le scatole creando disagi ad un bel po' di gente, avrei levato il disturbo da un bel po'.  Se ripenso a quello che scrissi un anno fa circa:
in fondo che mi può succedere di peggio che non sia già accaduto?
Mi sbagliavo. Posso dire con gran cognizione di causa che al peggio non c'è mai fine e ogni qualvolta che penso di conoscere il suo limite, ecco che si va ancora peggio e si oltrepassa quel limite. Invece, il meglio ha una fine; ne sono certo: l'ho toccato con mano e finisce. Non mi ricordo quando è stata l'ultima volta che sono stato felice al 100% e per un periodo piuttosto lungo. Credo forse che sia stato verso la fine del 2008, in pratica un'eternità fa. Se ripenso alla mia scorsa estate, quando scrissi che ero ad un passo dal bollarla come la più brutta della mia vita, non avevo fatto i conti con questa. In fondo, l'anno scorso mi aggrappai con le unghie e con i denti ad una speranza. Grazie a quella speranza, riuscii a tenermi attivo perché pensavo stupidamente di essere quell'eccezione che non conferma la regola, quello con l'happy end a tutti i costi ... Blablablablabla. Balle, tutte balle! Non sono un'eccezione. Non sono una regola. Sono un errore. Tutto quello che volevo e per cui ho lavorato duro, alla fine è andato storto. Non è andato come doveva andare. E ora? Ora che dovrei ricominciare di nuovo da zero, non ho le forze per provarci, non ho voglia e non so neanche da che parte iniziare. 
Se prima ci credevo fino in fondo ed ho lavorato duro provandoci ogni giorno ed è andato tutto male che più male non si può, per quale motivo ora che non me ne frega un bel niente di me e non vedo né un presente, figuriamoci un futuro, dovrebbe andare bene? A che pro continuare?
Quando la scorsa estate, mi fu paventato il fatto che forse il mio cuore non funzionasse a dovere e che ci fossero dei problemi seri; ero più o meno tranquillo perché non avevo (e non ho) paura di morire. La mia unica e più grande preoccupazione era che non avrei potuto continuare nella realizzazione del mio sogno, che non sarei riuscito a prendermi cura di... insomma, c'era qualcosa, qualcuno che rendeva la mia vita importante; motivo per cui dovevo essere forte nonostante tutto. 
Ecco, se mi succedesse ora non mi importerebbe; al massimo mi gaserei per organizzare la mia dipartita.
Comunque, la mia carcassa esterna per quanto non mi piaccia funziona bene; la scorsa estate era solo un falso allarme dovuto ad un eccesso di preoccupazione di un medico.
Il punto è che detesto perdere tempo ed io ora lo sto proprio sperperando in una maniera vergognosa e non riesco a ribellarmi a questo circolo vizioso di inutilità. 

Mi sento in purgatorio: indegno per le gioie del paradiso, indegno per le pene dell'inferno. 

mercoledì 25 luglio 2012

Ci sono notti


Ci sono notti in cui non riesco a dormire
perché il mio letto è troppo grande per me da solo
e troppo piccolo per contenere me e la mia solitudine.

Questa è una di quelle notti.
Una tra le tante.
Non è la prima, non sarà l'ultima.
Quante altre notti come questa riuscirò a sopportare?

E son già due mesi...



Why does my heart feel so bad? 
Why does my soul feel so bad? 
These open doors.

Moby (Why does my feel so bad? - Album: Play - Anno: 1999)

lunedì 23 luglio 2012

Pioggia di luglio


Non riesco a dormire. Sai che novità! Tra il caldo, le zanzare e gli incubi è una lotta impari riuscire a prendere sonno. Quasi quasi tra i tre preferisco le zanzare, almeno le puoi uccidere e sentirti una persona migliore dopo averlo fatto. Continuo a rigirarmi nel letto senza posa. Mi alzo e vago per casa al buio, con passo felpato perché non voglio disturbare il resto della famiglia che dorme. Avrò dormito sì e no un paio d'ore, sono le 4 del mattino e i tuoni annunciano una pioggia imminente. La mia attenzione è rivolta a quello che succede a Ovest del Palazzo: uno spettacolo mozzafiato! Incollo il naso alla finestra, l'aria è già molto più fresca e c'è il vento che soffia fra i rami degli alberi. I lampi illuminano le colline e la montagna silenziosa, rischiarando la notte che tra un paio di ore avrebbe lasciato il posto alla luce del giorno. Non posso fare a meno di guardare, con occhi fanciulleschi, i lampi che si muovono con grazia e con un ritmo ben cadenzato. Sembrano che danzino leggiadri nel cielo. Ad occhio e croce direi che ballino un mambo: uno, due, tre, quattro... mambo! Mi godo la scena e di tanto in tanto soffio sul vetro fino ad appannarlo. Soffiare sul vetro fino ad appannarlo è una delle piccole gioie della vita. Poi per uno strano gioco di associazioni di idee penso a quando scrissi questo post e non mi piace più soffiare sul vetro: fa troppo male. Spalanco la finestra per respirare a pieni polmoni quell'aria che pian piano profuma di terra bagnata. Sono combattuto se uscire o meno a passeggiare sotto la pioggia senza l'ombrello. Se non l'avete mai fatto in vita vostra non sapete cosa vi perdete! Poi penso che dovrei spiegare ai miei il perché sarei fradicio e non capirebbero, già sono sull'orlo della follia, e loro poco e poco contribuiscono ai miei continui alti e bassi. Finirò in manicomio se non me ne scappo da qui, forse sarebbe un bene per me: tanto sono sempre stato strano. Non mi importa! Mi concentro sul ritmo delle gocce di pioggia, chiudo gli occhi e penso. Se tutto ciò fosse un film, riecheggerebbe la voce di Domenico Modugno mentre canta Piove :

[...] ti perderò 
come una fiaba l'amore passa 
c'èra una volta poi non c'è più 
cos'è che trema sul tuo visino 
è pioggia o pianto 
dimmi cos'è
vorrei trovare parole nuove
ma piove piove sul nostro amor [...]

Sorrido amaramente. Solo io posso avere dei pensieri così scemi invece di dormire! Intanto penso. Penso a... e mi si blocca il suo nome in gola, mi si blocca il respiro e forse per un attimo anche il cuore. Penso al fatto che mi manca. Penso al fatto che vorrei stringerlo forte tra le mie braccia. Penso che continuo a chiedermi se sta bene. Penso al fatto che continuo a sentirmi: un puzzle a cui manca la tessera centrale per essere completo. Mi sento un marchingegno inceppato che si è bloccato: non va né avanti e né dietro. Sono uno scemo a continuare a preoccuparmi per Lui. Sono un grandissimo scemo e basta. Però, se non fossi scemo non sarei io e in un certo qual senso mi tranquillizzo perché almeno sono ancora io. Passerà. Forse. Forse sì, forse no. Devo togliermelo dalla testa, ma soprattutto dal cuore. Ma come si fa a togliere una persona che ti è entrata nella pelle e nel sangue?
Piove. Vorrei che la pioggia lavasse via tutte le amarezze che mi soffocano e mi tengono sveglio la notte. Vorrei che la pioggia donasse nuova linfa vitale a quel poco di buono che c'è rimasto in me, ammesso che ce ne sia o ce ne sia stato in passato. Sarebbe magico se quelle stesse gocce, riuscissero a smuovermi da questa pigra indolenza in cui sono caduto e mi indicassero la via giusta per me.
Piano piano si sveglia il resto della tribù e non c'è più tempo per me. Lo spettacolo va condiviso e non ne ho voglia perché non capirebbero, non nel modo in cui vorrei che capissero. Riprendo come un automa i gesti quotidiani di inizio giornata. Ha smesso di piovere. Un piccolo raggio di sole trafigge le grigie nubi. Accendo il pc e butto giù questo post. Oggi mi va di scrivere e di non lasciare questo post solo nella mia mente come tutti quelli che l'hanno preceduto, invece non so se ho voglia di pubblicarlo. Mentre scrivo con lentezza, ha ripreso a piovere. Nel frattempo, sempre se fosse un film, la regia zoommerebbe (ma si dice così?) sul cielo scuro e la voce di Fiorella Mannoia accompagnerebbe i titoli di coda. Mettete al posto di Sally il mio nome (quello vero che inizia per effe e finisce per o, nove lettere), declinate il tutto al maschile, shakerate un po' il tutto e voilà un riassunto migliore di me non c'è. Mi domando solo quante altre volte patirò, quante altre volte sarò ancora punito, quante altre volte guarirò, quante altre volte cadrò, quante altre volte mi rialzerò, quante altre volte... senti che fuori piove, senti che bel rumore!


Sally cammina per la strada senza nemmeno guardare per terra. 
Sally è una donna che non ha più voglia di fare la guerra. 
Sally ha patito troppo, 
Sally ha già visto che cosa ti può crollare addosso! 
Sally è già stata punita 
per ogni sua distrazione o debolezza 
per ogni candida carezza data
data per non sentire l'amarezza! 

Senti che fuori piove, 
senti che bel rumore. 
Sally cammina per la strada sicura 
senza pensare a niente, ormai, 
ormai guarda la gente con aria indifferente. 
Sono lontani quei momenti 
quando uno sguardo provocava turbamenti, 
quando la vita era più facile 
e si potevano mangiare anche le fragole. 
Perché la vita è un brivido che vola via 
è tutto un equilibrio sopra la follia, 
sopra la follia! 

Senti che fuori piove, che bel rumore. 
Ma forse Sally è proprio questo il senso, il senso del tuo vagare. 
Forse davvero alla fine ci si deve sentire, e chi lo sa, un po' male! 
Forse alla fine di questa triste storia qualcuno troverà il coraggio, 
per affrontare i sensi di colpa e cancellarli da questo viaggio, 
per vivere davvero ogni momento con ogni suo turbamento e come se fosse l'ultimo! 

Sally cammina per la strada leggera, 
ormai è sera. 
Si accendono le luci dei lampioni 
e tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni. 

Però un pensiero le passa per la testa, 
forse la vita non è stata tutta persa, 
forse qualcosa si è salvato, 
forse, poi non è stato tutto sbagliato, 
forse era giusto così! 
Forse, ma forse, ma sì! 

Senti che fuori piove,
senti che bel rumore.

Fiorella Mannoia (Sally - Album: Certe piccole voci - Anno: 1999)

domenica 15 luglio 2012

Estate


Cara Estate, 
Io non piaccio a te e tu non piaci a me. Per quanto ci sforziamo, difficilmente andremo d'accordo. Ora non sarebbe forse il caso di firmare un armistizio? Prometto di non parlare male di te, di non lanciarti anatemi, di non sbuffare e potrei anche smettere di odiarti; in cambio tu mi fai cambiare letteralmente la bruttissima opinione che ho di te? Mi sembra una proposta più che equa. Ora dovresti sbrigarti a cambiare completamente rotta perché finora ti sei palesata nel peggiore dei modi ed hai giusto l'altra metà di luglio e di agosto per farti perdonare. Sai che detesto tutto quel tempo libero che mi lasci in cui penso troppo e male, in cui inevitabilmente finisco per farmi del male con pensieri che non dovrebbero stare né in cielo e né in terra. Sai che ti detesto perché sei l'happy hour delle mie paturnie e mi riservi solo il peggio. No, evita quell'aria da santarellina perché vuoi che ti elenchi cosa mi hai regalato finora? Incidente, macchina distrutta, avvoltoi, una tonnellata di merda, litigi, incomprensioni, battute d'arresto, grattacapi, gentaglia che si erge a organizzatore  e giudice della mia vita, tante altre delusioni à gogo, ansia, insonnia, sbalzi d'umore, assenze, ecc. Non potresti, per una volta, togliermi il fiato riservandomi una bella sorpresa che ti faccia balzare a mia stagione preferita? Spero che questa volta tu sia diversa dalle precedenti. Ti prego fammi ricredere.
Principe Kamar



Estate
sei calda come i baci che ho perduto,
sei piena di un amore che ho passato
che il cuore mio vorrebbe cancellare.

Estate,
il sole che ogni giorno ci scaldava,
che splendidi tramonti dipingeva,
adesso brucia solo con furor.

Tornerà un altro inverno,
cadranno mille petali di rose,
la neve coprirà tutte le cose
e forse un po' di pace tornerà.

Odio l'estate
che ha dato il suo profumo ad ogni fiore,
l'estate che ha creato il nostro amore
per farmi poi morire di dolor.

Odio l'estate.
Odio l'estate.

Tornerà un altro inverno,
cadranno mille petali di rose,
la neve coprirà tutte le cose
e forse un po' di pace tornerà.

Odio l'estate
che ha dato il suo profumo ad ogni fiore,
l'estate che ha creato il nostro amore
per farmi poi morire di dolor.

Odio l'estate.
Odio l'estate.

Estate in origine Odio l'estate è un brano del 1960 di Bruno Martino (1925-2000), scritto da lui e da Bruno Brighetti. Brano che ebbe talmente successo da vantare innumerevoli cover cantate o solo strumentali, entrando nel repertorio di numerosi interpreti quali: Amalia Gré (di cui ho riproposto la sua versione che è contenuta nell'omonimo album di debutto del 2004), Vinicio Capossela, Irene Grandi, Ornella Vanoni, Sergio Cammariere, Mina, Mia Martini, Mario Venuti e La Crus, Chet Baker, Michel PetruccianiJoão Gilberto, Shirley Horn e infine nella versione originale di Bruno Martino (se cliccate sopra i nomi ascoltate le loro versioni direttamente su youtube). Imperdibili le versioni di Gré,  Martino, Vanoni, Cammariere, Gilberto e Horn.


mercoledì 11 luglio 2012

Collezioni particolari


C'è chi colleziona francobolli, chi farfalle e chi come me colleziona amori infelici e delusioni à gogo. Oggi ho ampliato la mia collezione. Ho peccato di entusiasmo, sperando che fosse la volta giusta. Non è stato così.  Sono messo così male che mi esalto se mi rispondono per fissare un colloquio di lavoro. Prendiamo in esame solo i curricula inviati (inseriti in database, consegnati a mano, compilati tramite form, ecc.) da fine marzo 2011 fino ad oggi. Sapete in quanti mi hanno risposto? Tolta la telefonata di questa mattina, nessuno. Cazzo, NESSUNO! N-E-S-S-U-N-O. Ovvio che dal computo si dovrebbero togliere i curricula consegnati a mano, ricevendo in cambio una lavata di faccia con le solite parole le faremo sapere, parole diventate ormai un must intramontabile. Usare sinonimi pare brutto? Comunque, dicevo che questa mattina sono rimasto al quanto sorpreso della telefonata, visto che dagli annunci presi dal sito provinciale del lavoro di C. non ho mai ricevuto risposta alcuna; anzi proprio ieri sera per vie traverse, perché si sa che tra disperati si chiacchiera sempre e ci si scambiano dritte, avevo saputo che gli annunci che appaiono lì sono di norma scaduti da un pezzo o già assegnati, insomma un modo per giustificare l'esistenza del loro posto di lavoro pubblico. Non so da voi, ma da me, vi assicuro che il Centro per l'Impiego è un ente di un'inutilità pazzesca che serve sì e no per la redazione di una scheda anagrafica, tra le altre cose mi son sempre chiesto l'utilità di questa scheda che trovo ridondante. Tipo non conosco nessuno che sia stato assunto grazie ad una loro segnalazione. Comunque, mi sono esaltato perché per un curriculum inviato lunedì, ho ricevuto una risposta questa mattina ed ho fatto il colloquio oggi pomeriggio alle 16. Ennesimo colloquio surreale, quasi quanto quello in cui risposi due anni fa in cui cercavano ambosessi per mansioni di segreteria che seppi successivamente (in sede di colloquio) voler dire essere una donna con quinta di reggiseno. Una mezz'ora surreale,  in cui ero sotto esame del titolare, del figlio e della figlia, più il ragioniere capo. Ora, è vero che ciò che mi si chiedeva l'avevo fatto solo a scuola e all'università a mano, ma giuro che adesso con i pc e con i programmi ad hoc (basta pure un semplice foglio excel o meglio ancora un database terra terra) è una cosa semplicissima e meccanica. Alla fine si tratta di inserire delle cifre; roba che a voler essere onesti anche un bimbo di quinta elementare lo sa fare. In pratica alla fine della fiera, mi è parso di capire che mi hanno fatto un colloquio solo per curiosità, manco fossi un freak del circo Barnum. Sì, ho dato il meglio di me; ma mi sono sentito prendere ampiamente per i fondelli. Scrivere annunci più dettagliati per evitare di perdere tempo pare brutto? Tra una decina di giorni mi faranno sapere se è andato a buon fine, ma non richiameranno l'ho capito già dopo 5 minuti che era iniziato il colloquio. Ecco allora che a me viene spontanea una considerazione, mettendo da parte la crisi economica mondiale che qui non c'entra un cazzo, incomincio a credere che: non sono particolarmente sfortunato, sono solo un grande incompetente. Non riesco altrimenti a spiegarmi come sia possibile che non trovi uno straccio di lavoro. A pensarci bene non mi capacito di come non li abbia sfanculati alla grande, quando hanno fatto sottintendere all'ereditarietà dei posti di lavoro, motivo per cui essendo figlio di carabiniere in pensione e di casalinga con passato da supplente delle elementari non avrei potuto fare altro che seguire le loro orme, sottintendendo che fossi un pirla a non aver scelto la carriera militare nell'Arma.
Alla fine della fiera, oggi ho ampliato di un'altra delusione la mia già ricca ed eccentrica collezione. Ormai sono talmente assuefatto al peggio che la speranza che mi possa capitare una cosa bella mi ubriaca e mi fa girar la testa. Non solo, non mi capacito di come per un merdoso errore dovuto ad un mio blackout ai 18/19 anni, a distanza di più di dieci anni, cazzo, più di dieci fottutissimi anni!, ne paghi ancora le conseguenze sulla mia pelle: in pratica mi sono rovinato la vita da solo. Alla faccia di una seconda possibilità, qua a quanto pare non si perdona niente.
Qua un vaffanculo non basta ci vorrebbe l'orribile aggeggio che ha in mano il ragazzo per far piazza pulita. Ma anche no.

Ps: scusate il turpiloquio, ma quando ci vuole ci vuole e a me girano così tanto da produrre energia eolica a sufficienza per illuminare il mondo intero. Abbiate pazienza!


martedì 10 luglio 2012

Anto' fa caldo!






So a cosa state pensando, ma no, questo post non è stato scritto per essere l'ennesima persona che si lamenta del caldo asfissiante di questi giorni, perché diamine è estate e deve per forza fare caldo, altrimenti che estate sarebbe? Non mi dite che volete la neve delle domeniche di agosto, cantata da Gigi D'Alessio? Oh, cazzo! Ho nominato qui sul blog uno dei più grandi mali che affligge l'umanità, Maya ci siete? Accoppatemi! Quindi, evitate di lamentarvi perché tanto non è che se lo fate sentirete meno caldo, ma almeno eviterete di far girare le scatole a chi come me non ne può più di chi si lamenta che d'estate fa caldo e d'inverno fa freddo, se c'è la neve perché c'è la neve, se c'è il sole perché c'è il sole e così via. 
, se vi state domandando del perché ho messo le gif animate del mio amato Colton Ford che sempre sia lodato, mentre si fa la doccia, l'ho fatto per incrementare le visite del blog, in picchiata da quando in queste lande desolate ci si strugge per amore. A propo', altro che spending review! A preoccupare gli italiani sono i problemi di cuore! Quando ne avrò voglia ci farò un post con le migliori chiavi di ricerca, roba da far rizzare finanche i peli del pube! Non ci crederete mai, ma c'è parecchia gente messa peggio di me e dei miei pochi lettori alle prese con problemi di cuore. Sappiate che non siamo soli! C'è gente che interroga google per sapere se l'amerà o meno e se lo sposerà entro quando, si vede che avranno scambiato il motore di ricerca per l'Oracolo di Delfi o la Sibilla Cumana. Mi sa che google è diventata la nuova margherita con cui fare m'ama o non m'ama nel cyber-mondo 2.0. Altra parentesi, mi va di prenderla per le lunghe, 'azzo vuoi? Blog mio, regole mie!, dite al mio amato e sempre sia lodato Colton, che si sta inquartando un po' troppo per i miei gusti, nel senso che non sta ingrassando, ma sta pompando un po' troppo i suoi muscoli (date un'occhiata alle sue ultime foto twittarole). Detto ciò, mi smuove sempre l'ormone sarà perché vagamente assomiglia a Lui? Va be' Lui non è così pompato ed è più snello, ma è sempre bello lo stesso. Ancora non ho mica capito, quali siano le cose che mi facciano impazzire in un uomo: ho gusti talmente divergenti che a volte mi sorprendo anch'io, soprattutto quando capita che uomini, ritenuti dai più, belli, mi diano l'impressione di fighi di legno, bellezze senz'anima che mi scivolano via senza creare alcuna emozione, mentre poi uomini normali, senza una particolare evidente ragione, mi stravolgono tutto con tanto di bavetta di saliva ai lati della bocca (lo so, l'immagine di me che sbavo repelle anche me, ma il concetto è quello).
La sto prendendo per le lunghe, ma il succo del discorso è che questo post mi serve per dire che sono vivo e lotto insieme a voi (oddio, ad onor del vero dovrei dire che vegeto, ma son quisquilie!). Vorrei rassicurare i più preoccupati, dicendo loro che non sono ancora morto, anche perché signora mia, attaccarsi alla canna del gas con quello che costa è un lusso che non posso permettermi e poi il mio cadavere non s'intona con i pensili della cucina: la mia pelle chiara sbatte un po' troppo con lo scuro del mobilio e non so proprio come fare! Uh, che problemi! Non ci dormo la notte! 
Avrei tanto da raccontare e da scrivere, ma non ci riesco con la stessa facilità di prima. Allo stato attuale mi limito a fare i post nella mia testa e a pubblicarli nella mia mente. , è il primo passo per essere ricoverati in un ospedale psichiatrico; ma anche voi che leggete i miei deliri non è che state messi poi così meglio, eh! 
Sono alle prese con le montagne russe del mio umore, un attimo prima sembro felice, l'attimo dopo infelice. Cambio talmente tanto umore nell'arco della giornata che boh! non mi capisco per niente. In compenso sono nell'indolente apatia più totale con sprizzi, che durano al massimo 5 minuti, sufficienti sì e no per mandare un cv o rispondere ad una mail, di vitalità e di iperattività frenetica. Non sono ancora andato a correre la mattina presto e l'estate è quasi già finita. Sono proprio una brutta persona. Niente non m'ha smosso manco la circolazione di un dvd compromettente in cui recito, non ho stilato neanche la lista delle persone da accoppare per insabbiare il misfatto. Niente, di niente. Ohibò, sono tanto così (lascia pochissimo spazio tra il pollice e l'indice) dal diventare un'ameba. A propo', tu mio carissimo e amatissimo lettore che mi leggi dal Ministero della Pubblica Istruzione, sottrai e distruggi copia del dvd incriminato e avrai la mia riconoscenza eterna con tanto di post pubblico di auguri di buon compleanno fino alla fine dei tuoi giorni. L'altra copia difficile da distruggere è sempre a Roma presso l'Alliance Française (chi si offre volontario?), per il resto mi affido alla senilità degli spettatori e alla mia buona volontà (se' lallero!) di redigere un piano per eliminarli in maniera indolore e senza lasciare tracce. 
Sono ricomparsi i problemi di insonnia, quando poi crollo per la stanchezza faccio sogni splatter in cui mi si strappa il cuore e si stringe forte, con tanto di risata cattiva, mentre lo si schiaccia nella mano fin quando non ne rimane una poltiglia sanguinolenta. Morfeo ti odio! Un po' di sano sesso ti pare brutto? Mi manca solo il terrore di chiudere gli occhi, da aggiungere alle mille mila paturnie che ho già di mio e poi sono al completo. A tutto ciò aggiungete il fatto che non mi capacito che ci siano quelle odiose macchinette automatiche ovunque che danno quella schifezza che certa gente si ostina chiamare caffè e invece non ci sono distributori automatici di mojito. Porca miseria, se potessi andrei avanti con un perenne bicchiere di mojito (ma anche di cointreau o altri) in mano. Non so se mi aiuterebbe a superare tutto più facilmente, ma almeno ci sarebbe "stile" (va be' stile&ubriacarsi stanno agli antipodi, ma voi fate finte di approvare lo stesso la cazzata che ho appena scritto) e sarei ubriaco marcio da non capire un cazzo (tanto non capisco un cazzo lo stesso e peggio ancora sono pure sobrio, uff!). 
Come potete ben vedere un post più spiritoso di questo non mi viene, sapete perché? È colpa della crisi, dello spread, dello spending review e del film hard-comico di Sara Tommasi. E non ci sono più le stagioni di una volta!


martedì 3 luglio 2012

Con le spalle al muro


Mi sembra di essere tornato indietro di quattordici anni: cambiano i coprotagonisti, cambiano le situazioni,  cambiano le dinamiche, cambiano i luoghi, cambiano le sfighe; ma il mio stato d'animo è lo stesso, non differisce di una virgola. Provo le stesse cose e non sono bastati quattordici anni, né la maturità presunta acquisita, né l'esperienza, né il tempo o chissà cos'altro. Ho la stessa amarezza, lo stesso sentimento di smarrimento, lo stesso senso di vuoto e di sconfitta, più quella consapevolezza che il divario, tra ciò che vorrei che fosse e ciò che è realmente la mia vita, è diventato incolmabile. È tutto così dannatamente uguale. Ogni volta, prima di fare qualcosa, non posso fare a meno di pensare che non vale la pena farla perché tanto non cambierà mai niente. Ormai a furia di sguazzare nel peggio mi ci sono assuefatto e se primo pensavo a ribellarmi, ora accetto tutto passivamente perché tanto andrà sempre peggio. L'estate non aiuta questo mio stato d'animo infelice: amplifica e penetra sotto la pelle. È tutto così dannatamente uguale a quello che provavo prima del grande tilt e della caduta nel grande buco nero che tentò di fagocitarmi; c'è di diverso  solo il fatto che non ho ancora avuto neanche un attacco di fame nervosa. Dovrei esserne contento, ma non ci riesco e continuo sempre a sentirmi con le spalle al muro.

Leggende veneziane from Chagall on Vimeo.


Lascia ch'io pianga mia cruda sorte, 
E che sospiri la libertà!
E che sospiri, e che sospiri la libertà! 
Lascia ch'io pianga mia cruda sorte, 
E che sospiri la libertà! 
Il duolo infranga queste ritorte
De' miei martiri, sol per pietà
Lascia ch'io pianga mia cruda sorte, 
E che sospiri la libertà!
E che sospiri, e che sospiri la libertà! 
Lascia ch'io pianga mia cruda sorte, 
E che sospiri la libertà!

Aria di Almirena (Scena IV - Atto II) tratta dal Rinaldo di Georg Friedrich Händel