sabato 25 maggio 2013

Amor Vincit Omnia


Pensavo di non sopravvivere a lungo, che il dolore mi annientasse e invece è passato un anno esatto da quando è crollato tutto il mio "castello di carte". Mi piacerebbe poter dire che è passato tutto ma non è vero perché mi fa male ancora adesso, come ieri, come un anno fa. Sarà per questo che uso il termine sopravvivere, perché non sono più in grado di Vivere. Ricordo tutto come se fosse successo ieri: ricordo ciò che ho fatto, dove sono andato, cos'ho detto, cos'ho mangiato, cos'ho provato. Ricordo ogni minimo dettaglio: tutto è impresso indelebilmente non solo nella memoria ma nel cuore e nell'anima. Più di tutto ricordo il fatto che non ho pianto. Non ho versato neanche una lacrima, come se le avessi esaurite da tempo. È passato più di un anno durante il quale non ho mai versato una lacrima e anche quando stavo per cedere con gli occhi lucidi, ho bloccato tutto e ho rimandato indietro perché non volevo e non voglio piangere. Non so se ho sbagliato o se ho fatto bene, ma l'autoimpormi di non piangere è stato necessario e in un certo qual senso anche facile. Pensavo che sarei rimasto senza parole e invece ho continuato a scrivere, a volte forse anche a sproposito. Mi sarebbe piaciuto dire che non lo penso più, che non mi preoccupo per lui, che non mi manca... ma direi solo delle grandi grosse bugie. Per un po' ho provato a tenere il conto dei mesi che passavano qui sul blog, una sorta di mio check-up rapportato a lui, poi ho smesso di farlo perché facevo del male a lui e di riflesso anche a me. Ho però continuato a farlo nella mia anima e nel mio cuore, cercando inutilmente ogni volta risposte che dessero un calcio in culo al dolore, alla solitudine e al grandissimo senso di vuoto che mi stritolavano e che ahimè continuano a farlo seppur in maniera diversa. È passato un anno e ancora son convinto che non possa esistere il lieto fine per me, non quello che volevo io. Ad essere sinceri non vedo nessun altro lieto fine alternativo di qualsiasi tipo. D'altronde se continuo a preoccuparmi e/o a trasalire ogni qual volta che sento fatti di cronaca delle sue parti o notizie che riguardano il suo mondo... la dicono lunga di quanto sono fatto male, però a mia discolpa c'è che sono apprensivo con le persone a cui voglio bene e a lui non posso assolutamente smettere di volergliene anche perché se no mica lo chiamavo il mio piccolo Raggio di Sole per nulla! Ancora oggi, a distanza di un anno mi sorprendo a pensare se per almeno una frazione di secondo lui mi abbia mai amato o meglio abbia pensato a me come possibile compagno con il quale avrebbe voluto passare il resto della sua vita, sì insomma chissà se ha mai pensato a me come colui che avrebbe voluto avere a suo fianco per sempre. Chissà se invece mi ha visto più come un ragazzino ingenuo privo di esperienza che gli ha fatto tenerezza e che voleva solo proteggermi? So che non avrò mai risposte a questi miei pensieri, fa male non averle, anche se tanto indipendentemente dalle risposte non penso sarebbe cambiato qualcosa nella realtà. Ma allora perché ci penso? Non lo so, credo perché sono fatto così, perché l'ho amato con tutto me stesso, perché credevo fosse l'uomo giusto per me... Il problema è che lo amo ancora, purtroppo non ho l'interruttore per spegnere ora quest'emozione. Me ne accorgo dal fatto che se per sbaglio qualcun* vagamente ci prova con me, ho talmente tanta paura che stronco tutto sul nascere e me ne scappo con quella sensazione di schifo sulla pelle che non so spiegare. Sarà che mi sento ancora suo? Sarà che siamo onesti, anche in condizioni diverse queste persone farebbero accapponare la pelle a chiunque sia sano di mente e di cuore, quindi non solo a me. Sì, credo anche che il non aver incontrato la persona giusta, che spazzi via come un uragano  tutto quanto, c'entri pure anche perché flirtando con una determinata persona non ho quella sensazione di schifo-sporco, anzi! Però, non mi sento pronto, anche perché ho bisogno di conoscerlo meglio e per farlo ci vuole impegno, libertà e sicurezza. Io non ho le ultime due, soprattutto la mancanza di sicurezza mi frena. Non ho proprio le idee chiare di cosa voglio da me e dalla mia vita. Prima avevo un sogno-progetto che consisteva di essere felice con lui con tutti gli annessi e connessi, i pro e i contro; senza lui al centro è crollato tutto il resto. Ora dire che il mio sogno-progetto è di essere Felice, mi sembra talmente vago che boh! non ho la lucidità necessaria e/o le idee chiare di come poterlo realizzare seriamente. Questa mia incapacità, coadiuvata dal fatto che di lavoro non c'è neanche l'ombra mi sta portando in un vortice di negatività che oltrepassa le mie innate capacità di essere tremendamente realista. 
Mi consola solo il fatto che almeno lui ha trovato chi gli dà tutto quello che avrei voluto e dovuto dargli io, ma a quanto pare non ne sono stato assolutamente capace. Ho ancora quel piccolo quaderno a righe con la copertina scozzese, quello che avrei voluto regalargli quando ci saremmo visti. Non ho avuto la forza di buttarlo, è rimasto fermo lì. Immacolato, bianco a testimonianza dei miei sforzi. Quel quadernino aveva girato un po' l'Italia con me, ma da quel giorno l'ho nascosto in un angolo. Non ho avuto il coraggio di buttarlo perché in tutto quello che c'ho scritto ci credevo e ci credo ancora, ho solo buttato i fogliettini volanti e i post-it di cui l'avevo riempito, perché andando in giro non sempre trovavo un luogo comodo in cui scrivere e da bravo pignolo non volevo mica dargli un quaderno con degli scarabocchi. Li ho buttati in un momento di rabbia e di sconforto, solo perché mi sono scivolati dal quaderno mentre lo spostavo. Da dopo il fattaccio, quel quadernino che era un po' un mio prolungamento, ho smesso di portarlo con me perché era solo un farmi del male, la testimonianza della mia totale incapacità e inadeguatezza. Da allora l'ho riaperto una sola volta: pensavo di essere abbastanza forte da leggerlo senza provare emozioni, l'ho nascosto in un angolo della libreria: troppo prezioso per essere buttato ora, nella sua bellezza e disarmante sincerità, buttarlo così, come se niente fosse successo; troppo doloroso da non poterlo tenere in bella mostra. Ho ancora i messaggi che ci siamo scambiati sul cellulare. Non so perché non li ho ancora cancellati, probabilmente perché mi servono a ricordare di come mi rendeva Felice senza saperlo e che non posso più fare affidamento a loro quando vedo tutto nero. Ancora oggi mi chiedo quando riuscirò di nuovo a vedere un cielo azzurro, bello come quando sognavo un futuro accanto a lui e mi sforzavo inutilmente di realizzarlo. Mi piacerebbe dire che non lo amo più, che la mia vita per fortuna ha preso una piega migliore, che non ho il suo amore ma nel frattempo sono riuscito a costruire dell'altro: tante cose belle e concrete. Invece niente! Ironia della sorte, sto seguendo un corso diverso ma con alcune stesse persone con le quali lo seguivo sempre nello stesso periodo un anno fa. Non so se perché il corso quest'anno sia tenuto malissimo, o se l'impegno massimo che ci mettevo io l'anno scorso me lo faceva sembrare più bello, più utile; o semplicemente c'era lui che mi spingeva ad essere migliore di quello che sono. Non so ancora se sono disoccupato perché ironia della sorte o se esiste dio o qualche divinità con un forte senso dell'umorismo, tra poche ore saprò se sono il prescelto per un piccolo lavoro di poche settimane a tempo determinato che, udite, udite mi porterà a 25 chilometri di distanza da casa sua. Cavoli, ho impiegato inutilmente un sacco di tempo, più di un anno e mezzo per riuscire ad avvicinarmi a lui, ad abbattere questi maledetti 1141 chilometri, che ho percorso e ripercorso mentalmente ogni giorno sperando che diminuissero  o che si smaterializzassero, e ora che da un anno esatto che non ce n'è più bisogno forse ci riesco sul serio! Stramba la vita! Ovvio, non è detto che il posto sia mio, ci sono altri cinque candidati  oltre a me, ma ho buone possibilità, anche se economicamente parlando con le spese che affronterò rischio anche di rimetterci, ma ho bisogno di cambiare aria e purtroppo questa è l'unica possibilità che ho ora, comunque vada sarò felice lo stesso: almeno mi rende meno amaro questo anniversario che sancisce il trionfo dell'amore sopra ogni cosa e per me della solitudine che probabilmente mi aspetta da qui fino alla fine dei miei giorni.


Pour avoir si souvent dormi avec ma solitude,
Je m'en suis fait presque une amie, une douce habitude
Elle ne me quitte pas d'un pas, fidele comme une ombre
Elle m'a suivi ca et la , aux quatres coins du monde

Non, je ne suis jamais seul avec ma solitude

Quand elle est au creux de mon lit, elle prend toute la place,
Et nous passons de longues nuits, tous les deux face a face
Je ne sais vraiment pas jusqu' oui ra cette complice,
Faudra-t-il que j' y prenne gout ou que je reagisse?

Non, je ne suis jamais seul avec ma solitude

Par elle, j'ai autant appris que j'ai verse de larmes
Si parfois je la repudie, jamais elle ne desarme
Et, si je prefere l'amour d'une autre courtisane,
Elle sera a mon dernier jour, ma derniere compagne

Non, je ne suis jamais seul avec ma solitude
Non, je ne suis jamais seul avec ma solitude

Georges Moustaki (Ma solitude - Album: Le Métèque - Anno: 1969)

10 commenti:

  1. Bè, pensa che io mi son preso una cotta per uno dei miei amici che mi ha rifiutato poiché mi vede come solo un amico. Sono settimane che non ci vediamo e non ci sentiamo. Oltre a lui, in pratica, ho perso anche gli amici. E sono costretto in qualche modo a riallacciare i rapporti con loro, anche se lo trovo difficilissimo. :/

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    1. Coraggio, provaci! E se proprio non riesci, creati un'altra cerchia di amicizie. Per il cuore ci vuole tempo e... un nuovo amore! :*

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  2. Incrocio le dita per te! Speriamo che il posto di lavoro sia tuo ;)

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  3. Oh, finalmente vieni al Nord. Buona fortuna :-)

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    1. Grazie! Se ho tempo, più tardi ti rispondo alla mail. Saluti! :)

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  4. Principe spero che i ragazzi stiano attenti e che tu sia soddisfatto del tuo insegnamento. Buon lavoro :)

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    1. Tutto sommato sono rimasto soddisfatto del mio lavoro e dei ragazzi di quarta, un po' meno delle mie "bestiole" di seconda: con loro mi sarebbe servito un po' più di tempo per cercare di colmare le loro enormi lacune ma intanto non potevo fare miracoli nelle loro ultime cinque lezioni. Grazie. :*

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